“Negli ultimi giorni, Acquedotto Pugliese ha intensificato la promozione del progetto del dissalatore del Tara, definendolo un’opera indispensabile per l’autonomia idrica della Puglia. I comunicati diffusi hanno assunto toni sempre più autoreferenziali, passando da dichiarazioni come «Il fiume Tara non scomparirà, ce ne prenderemo cura tutti», a frasi più enfatiche come «Il Tara non sarà depredato» e «un progetto strategico per l’autonomia idrica della regione»”.
Lo scrive in una nota il Comitato per la difesa del Territorio Jonico, che evidenzia gravi criticità tecniche, ambientali e sociali, contestando la narrazione ufficiale con analisi e dati scientifici. Di fronte alle crescenti opposizioni, AQP ha risposto con un tono definitivo, affermando: «Il dissalatore s’ha da fare».
Questo atteggiamento, percepito come impositivo, ha alimentato le proteste. Le comunità locali denunciano la mancanza di trasparenza e il rifiuto di un dialogo costruttivo, accusando AQP di voler imporre decisioni che ignorano il territorio e i suoi abitanti. La vicenda pone interrogativi sull’effettiva sostenibilità ambientale, sociale ed economica del progetto.
Il Comitato per la difesa del Territorio Jonico ribadisce la necessità di un confronto democratico e di scelte che rispettino il territorio, chiedendo che la sostenibilità non rimanga solo uno slogan ma diventi una prassi concreta.
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