“Vivo sotto scorta da nove anni perché mi sono messo contro la criminalità organizzata e vedere arrivare una commissione che deve fare una ispezione sull’antimafia nel mio Comune onestamente mi inquieta. Mi sento deluso da uomo dello Stato. Ho sempre rispettato le istituzioni, non ho mai utilizzato questioni di carattere giudiziario per attaccare la parte politica avversa. A questo punto, toglietemi la scorta”.
Così Antonio Decaro, sindaco di Bari, nel corso della conferenza stampa convocata all’indomani dell’istituzione di una Commissione che dovrà verificare eventuali infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale e nelle aziende municipalizzate, dopo i 130 arresti nell’inchiesta che ha svelato un presunto intreccio tra politica e mafia alle elezioni comunali del 2019.
”Posso dire che c’è un problema di criminalità organizzata in questa città, che entra nei settori delle professioni, nei settori economici, che tenta di entrare nella politica. C’è un problema anche di trasformismo in politica, perché queste persone che comprano voti, a volte dalla mafia, a volte dai cittadini che hanno bisogno, poi cambiano schieramenti. Nella prossima campagna elettorale bisognerà evitare che persone passino da una parte all’altra andando dove c’è chi vince le elezioni”.
”Ho cacciato io Olivieri”. “Ho cacciato io Olivieri dalla Multiservizi quando sono diventato sindaco. Gli abbiamo chiesto la restituzione, che abbiamo ottenuto, di qualche milione di euro: 110mila euro sono stati già restituiti al Comune”, ha aggiunto Decaro. Giacomo Olivieri, ex consigliere comunale di Bari, è tra gli arrestati per voto di scambio politico-mafioso con sua moglie Carmen Lorusso, consigliera fino a pochi giorni dall’arresto. Fu eletta con il centrodestra per poi passare nella maggioranza di centrosinistra.
“Devo difendere la mia dignità davanti alle mie figlie e alla mia famiglia”. “Sto ricevendo testimonianze di affetto da tutta Italia. Volevo essere da solo qui perché devo difendere la mia città, ma anche me stesso davanti alla mia famiglia, alle mie figlie. In dieci anni non ho mai piegato la testa e sono sempre stato uno rispettoso delle istituzioni. Ho ascoltato sempre tutti, anche quelli che mi maltrattano”, ha spiegato Decaro.
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