Caro energia: Cisl, ‘Può essere tsunami per Taranto e Brindisi’

“È arrivato il momento di affrontare la crisi energetica, non c’è più tempo da perdere dal momento che gran parte del sistema produttivo nazionale rischia il fallimento, mentre i redditi della stragrande maggioranza delle famiglie di lavoratrici e lavoratori, di pensionate e pensionati, non reggono più”. Lo scrive, in una nota, Gianfranco Solazzo, Segretario Generale Cisl Taranto Brindisi. “Incombono consequenziali rischi sul mondo del lavoro, specialmente nel Mezzogiorno, in particolar modo nel territorio Taranto-Brindisi dove si trascinano, senza sbocchi, vertenze a partire dalla siderurgia e dal settore aeronautico, coinvolgendo i destini lavorativi e familiari di migliaia di lavoratori diretti e dei corrispondenti sistemi di appalto e indotto”.

”Sono circa 50 le vertenze aperte presso la task force regionale pugliese sull’occupazione – prosegue Solazzo -. Le più emblematiche della ex Albini (reindustrializzazione) e Cemitaly (dismissione) su Taranto, del gruppo Dema e Cmc (già con le procedure avviate di licenziamento) su Brindisi. L’elenco dell’attività vertenziale in atto potrebbe essere molto più lungo, se solo pensiamo anche al mondo del terziario e dell’agroalimentare, segmenti produttivi imprescindibili della nostra economia territoriale, i cui operatori da settimane lanciano l’allarme sui costi non più sostenibili delle materie prime  e di quelli  energetici in qualche caso triplicati”.

“E che dire della bolletta energetica che interesserà a breve le scuole, gli ospedali, le strutture sanitarie e socio sanitarie, per la cui funzionalità l’elettricità e il gas risultano indispensabili? Ebbene, questa è l’ora in cui in materia di energia devono mettersi in campo tutte le alternative possibili: dal pieno funzionamento delle centrali elettriche del polo energetico di Brindisi al raddoppio della Tap, passando dalle immediate autorizzazioni da rilasciare per le fonti di energia rinnovabile (FER)”, conclude Solazzo.

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