“Il Borgo di Taranto sta lentamente morendo. Poche persone si vedono per strada, interi isolati del centro sono deserti anche durante le ore abitualmente dedicate alla passeggiata serale. La ripresa di settembre, dopo la pausa estiva, non lascia molte speranze: diverse attività commerciali, alcune anche storiche e prestigiose, hanno chiuso definitivamente dopo le ferie, lasciando i dipendenti senza lavoro”. Lo scrive in una nota Leonardo Giangrande, presidente provinciale di Confcommercio Taranto.
“Le vetrine, pur cambiate con l’arrivo delle prime collezioni autunnali, non attirano più la curiosità dei passanti. Il rito dello shopping, un tempo simbolo di un Borgo vivace e ricco di offerte, sembra destinato a diventare solo un ricordo sbiadito. Un centro cittadino che un tempo rappresentava il “salotto buono” di Taranto, oggi si presenta grigio, trascurato e sempre meno accogliente. La difficoltà di accesso e la mancanza di parcheggi aggrava ulteriormente la situazione, rendendo il Borgo poco attrattivo e privo di una chiara identità”, aggiunge.
“Le voci di cittadini, commercianti e professionisti si levano all’unisono, chiedendo un cambiamento. Il presidente di Confcommercio Taranto, Leonardo Giangrande, sottolinea come il malcontento sia diffuso. I commercianti del Borgo, riuniti in assemblea, chiedono risposte concrete da parte dell’amministrazione comunale, accusata di essere distante dai problemi reali. Il degrado delle strade e degli spazi pubblici è un problema irrisolto, anche nelle aree pedonali che dovrebbero essere il fiore all’occhiello del Borgo”, continua Giangrande.
“A peggiorare la situazione ci sono progetti incompiuti come il Palazzo degli Uffici, chiuso da 17 anni, o il fallimento del riqualificato Baraccamenti Cattolica, che avrebbe dovuto diventare un polo culturale e commerciale di riferimento, ma che resta poco attrattivo. Anche il mercato Fadini, con la sua lunga tradizione, è in attesa da anni di un progetto di rilancio mai realizzato”, prosegue il presidente provinciale di Confcommercio Taranto.
“I commercianti chiedono un piano di rigenerazione urbana che possa restituire vitalità al Borgo attraverso interventi infrastrutturali, miglioramento dei servizi e incentivi per l’imprenditoria locale. Tuttavia, lamentano la mancanza di dialogo con il sindaco e l’amministrazione comunale, accusata di prendere decisioni senza coinvolgere gli attori locali”.
“Nonostante le difficoltà, i commercianti non intendono arrendersi e si oppongono alla possibilità che il centro della vita cittadina si sposti verso le aree periferiche, cresciute attorno ai grandi centri commerciali. La tensione è alta e il malessere ha raggiunto livelli difficili da tollerare, tanto che Confcommercio ha già annunciato possibili azioni a difesa del commercio del Borgo”, conclude Giangrande.
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