BARI – Un muro d’acciaio che per 186 chilometri percorre il confine tra Polonia e Bielorussia. Una barriera costruita per respingere i migranti che tentano di entrare nell’Unione Europea in cerca di rifugio. È il marzo 2022: da pochi giorni la Russia ha invaso l’Ucraina. La Polonia si è distinta per tempestività e generosità, ma ha appena iniziato la costruzione del muro più costoso d’Europa per impedire l’entrata di altri rifugiati. Una produzione Fandango per “Mur”, il primo docufilm dell’attrice polacca Kasia Smutniak, che insieme a degli attivisti locali e alla sceneggiatrice Marella Bombini, si sposta dalla casa di sua nonna fino alla zona proibita per riprendere e vedere coi suoi occhi quell’orrore d’acciaio di cui non esistevano foto.
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