Bari, caso Di Gioia. Decaro: “Già chiesto l’intervento dell’Esercito”

BARI – “Stiamo identificando chi ha preso parte al corteo”. Non si placano le polemiche dopo l’inchino che sabato mattina è stato fatto dal corteo funebre che ha preso parte ai funerali di Christian di Gioia, il 27enne morto giovedì scorso sul ponte di San Pio, a Japigia, dopo un incidente in moto, davanti al carcere del capoluogo. Il questore di bari, Giovanni Signer, interviene sulla vicenda spiegando che sono al vaglio degli inquirenti le immagini delle telecamere di video sorveglianza delle telecamere presenti nel tragitto tra via Caldarola e via Giovanni XXIII, dove si trova l’istituto di pena. Un corteo che è avvenuto contromano mettendo a rischio la pubblica sicurezza, al quale hanno preso parte il carro funebre e una quarantina di moto. L’episodio è avvenuto sabato mattina, dopo il funerale del giovane 27enne. Ma intanto sui social non si placano le polemiche: da una parte i familiari del ragazzo – con piccoli precedenti per spaccio – minacciano i carabinieri che avrebbero intimato l’alt al giovane giovedì notte, intorno alle 2, e il ragazzo non si sarebbe fermato, avviando così l’inseguimento che avrebbe portato all’incidente. Dall’altra parte, la versione delle forze dell’ordine che spiegano come dopo l’inizio dell’inseguimento, i carabinieri avrebbero perso di vista la moto per poi trovarla già sul luogo dell’incidente. Ad avvalorare quest’ultima tesi, le indagini della polizia locale di Bari, coordinate dalla pm Desirè Digeronimo, che escludono il coinvolgimento di qualsiasi altro mezzo nel sinistro. Intanto, il sindaco Antonio Decaro definisce l’inchino davanti al carcere figlio del simbolismo criminale, mentre il viceministro alla giustizia, Francesco Paolo Sisto, chiede l’intervento dell’esercito in città. Gli risponde il primo cittadino.

 

 

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