BARI – Circa 400 piccole e medie strutture distribuite su tutto il territorio pugliese, con un fatturato complessivo di 1 miliardo di euro e 20mila lavoratori all’attivo. Sono i numeri delle Rsa e dei centri diurni del nostro territorio che nelle scorse ore sono scesi in piazza a Bari per protestare contro la mancanza degli accreditamenti da parte della Regione. Il provvedimento permetterebbe di accedere agli accordi contrattuali con le Asl e di garantire il riconoscimento dell’Iva. Ma la Regione, a quanto pare, da quell’orecchio non ci sente tanto da non comprendere che “la verifica dei requisiti organizzativi – dicono le associazioni di categoria – deve avvenire in base al numero degli ospiti presenti e non in base al numero dei posti autorizzati”. In questo modo, l’ente di via Gentile “avrebbe posto – sempre secondo le associazioni – in uno stato di perenne incertezza gli operatori delle strutture”.
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