MESAGNE- I mesagnesi non la vedranno più seduta sulla seggiola costruita apposta per lei, accanto alla bilancia che sessant’anni fa usava la mamma Margherita per pesare il pane: nonna Maria “ti lu furnu ti petra” si è spenta alle prime ore del mattino di oggi, 23 gennaio.
Al secolo Maria Argese, quando le nipoti sono andate a svegliarla come ogni mattina, nonna Maria non ha risposto e la voce ha presto inondato le vie del paese come il profumo fragrante del pane che entra ogni giorno nelle case.
I mesagnesi si sono uniti al dolore delle figlie Antonella e Angela, delle nipoti e dei nipoti e sanno che senza lei quel forno non sarà più lo stesso. Come lo sanno i mesagnesi che continueranno a entrare per salutarla, guardando quell’angolino, da domani vuoto.
“La vecchiaia pizzica, fì” ha detto a qualcuno che si è avvicinato a chiederle come stava quando è entrato nel forno, mentre ha acquistato un pacco di frise, di biscotti o i panetti caldi.
Nonna Maria si è alzata una vita all’una di notte per lavorare, “non ci turmia mai, no facia pigghiari paci a marituma” (non dormivo mai e non facevo riposare neanche mio marito) raccontava alle generazioni di clienti che hanno attraversato l’ingresso del panificio che porta il suo nome. Ha conosciuto i padri e le madri, i figli e le figlie, i nonni e le nonne. E tutti hanno conosciuto lei e quelle mani laboriose e instancabili che con sacrificio hanno impastato la tradizione mesagnese.
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