Alcune organizzazioni sindacali, come la Uil, continuano ad accusare il presidente Conte di aver firmato contratti e accordi parasociali restrittivi. Mario Turco, vicepresidente M5s, smentisce tali affermazioni, invitando a presentare prove di tali atti.
Turco sostiene che la crisi attuale è dovuta agli errori nella gestione dell’affidamento ad ArcelorMittal ai tempi di Calenda, nonostante i fondi messi a disposizione dal governo Conte II per la diversificazione verde del sito industriale e la riconversione di Taranto.
Critica l’attuale governo per aver elargito 680 milioni di fondi pubblici ad ArcelorMittal senza ottenere investimenti significativi. Conclude che è necessario concentrarsi sulle soluzioni anziché diffondere false narrazioni sugli accordi restrittivi.
“La panzana diffusa a tamburo battente da Calenda e da alcuni sindacalisti, che cercano di crearsi una nuova verginità, va sfatata una volta per tutte: non ci sono né fantomatici patti para-sociali né contratti capestro o patti leonini. L’unica verità storica è che proprio ai tempi di Calenda ministro dell’Industria è stata fatta una gara, vinta poi da ArcelorMittal, sulla quale non è stato possibile per i governi successivi né annullare né rimediare allo sconsiderato affidamento della gestione ad Arcelor Mittal, proprio a causa degli errori commessi in sede di formulazione del bando e dei conseguenti accordi, sin dall’inizio mai rispettati”, ha detto il senatore Mario Turco in una nota.
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