Gli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Bari colpiti da provvedimenti cautelari “hanno dimostrato una disarmante naturalezza nell’adoperare o nel consentire che altri adoperassero violenza nei confronti di un detenuto”, a “riprova di un atteggiamento di prevaricazione e di abuso che parrebbe essere tutt’altro che occasionale”. Lo scrive Giuseppe Montemurro, gip del Tribunale di Bari, nelle 55 pagine del provvedimento con cui ha ordinato gli arresti domiciliari per tre agenti e ne ha interdetti dalla professione altri sei.
Inoltre, il giudice ha fissato gli interrogatori del medico di turno nell’infermeria del carcere e di altri due agenti di polizia penitenziaria per decidere sulla loro interdizione chiesta dalla Procura. Si tratta del medico Gianluca Palumbo, di 44 anni, indagato per omessa denuncia e falso, e degli agenti Roberto Macchia, di 29, e Francesco Valenziano, di 56, sottoposti a indagine per omissione di atti di ufficio per non aver impedito le torture. (ANSA)
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