Potenza, il prefetto rivece il nuovo comandante interregionale Guardia di Finanza

POTENZA- Il Prefetto di Potenza Michele Campanaro ha ricevuto nel pomeriggio del 20 luglio, in visita istituzionale, il nuovo comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza, generale di Corpo d’armata Michele Carbone, accompagnato dal comandante regionale della Guardia di Finanza di Basilicata, generale di brigata Gaetano Scazzeri.

Il generale Carbone, dopo il diploma, ha frequentato il corso ordinario quadriennale dell’Accademia della Guardia di Finanza. Laureato con il massimo dei voti, in Giurisprudenza, in Scienze politiche e in Scienze della sicurezza economico-finanziaria, ha partecipato al corso superiore di Polizia Tributaria oltre che a numerosi corsi di management e alta direzione.

Tra i numerosi incarichi ricoperti è stato comandante gruppo Investigazioni sulla criminalità organizzata (Gico) di Palermo e, da ultimo, comandante del comando Aeronavale centrale di Roma.

Nel corso del cordiale incontro sono stati affrontati temi di comune interesse sulle attività poste in essere dalla Guardia di Finanza in questo territorio, con particolare riferimento al contrasto alla criminalità organizzata e a quella finanziaria, che ha fatto registrare notevoli successi.

Il rappresentante del governo ha, quindi, formulato un caloroso augurio di buon lavoro al nuovo comandante Interregionale dell’Italia Meridionale Michele Carbone.

“I rapporti tra prefettura e Guardia di Finanza sono da sempre improntati alla massima collaborazione – ha sottolineato a fine visita il prefetto Campanaro – Approfitto della presenza del nuovo comandante Interregionale, al quale formulo i miei migliori auguri per il nuovo prestigioso incarico, per ringraziare, in particolare, gli uomini del comando regionale e di quello provinciale con i quali esiste una forte sinergia che consentirà di affrontare nel migliore dei modi le sfide legate agli scenari immediatamente prossimi condizionati dagli ingenti flussi finanziari del Pnrr e dalla possibile azione infiltrativa della criminalità organizzata”.

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