Un vero sodalizio e un’associazione a delinquere quella che emergerebbe dalle carte dell’inchiesta guidata dal tenente colonnello della Guardia di Finanza Giulio Leo e coordinata dalla Procura di Lecce.
Dalle carte emergerebbe un quadro che partirebbe dalla realtà politica del 2019 per gettare le ombre anche su quella attuale. Menzionati nel fascicolo di inchiesta ma non indagati, anche componenti dell’attuale amministrazione. Al centro dell’inchiesta alcuni funzionari della Polizia Locale che avrebbero commesso numerori delitti contro la pubblica amministrazione sottraendo, distruggendo e occultando diverse multe per ottenere un tornaconto elettorale per componenti della propria famiglia.
Gli indagati, ripetutamente negli anni, avrebbero eliminato diverse contestazioni di violazione del codice della strada ad utenti che avrebbero ricambiato il favore con il voto “certo e sicuro” ad un determinato candidato al consiglio comunale di Lecce.
Ma non solo. I funzionari della Polizia Locale indagati, vedendosi osteggiati nel loro operato dal Comandante e dal suo vice, avrebbero chiesto il supporto per l’estromissione degli stessi ad un componente dell’attuale amministrazione comunale. Innumerevoli inoltre sarebbero i verbali originali e i ricorsi avversi trovati a casa del politico indagato e del funzionario della polizia locale, sottratti materialmente dal comando della Polizia Locale. Oltre ai verbali sarebbero state sequestrate le liste degli elettori da “tutelare” attraverso l’eliminazione dei verbali stessi o attraverso i ricorsi che venivano redatti nell’agenzia di pratiche auto del consigliere comunale indagato.
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