Per quasi un anno, ogni giorno, avrebbe picchiato la moglie con schiaffi e pugni, minacciandola di morte e insultandola con epiteti come “mucca” e “ladra”. I maltrattamenti sarebbero avvenuti anche alla presenza del figlio piccolo della coppia, e a subire le violenze fisiche e verbali sarebbero stati anche i parenti (sia di lui, che di lei) che provavano a fermarle.
Per questo, un 38enne albanese residente da tempo a Bari è finito in carcere con le accuse di maltrattamenti nei confronti della moglie, una coetanea italiana, e minacce aggravate verso il suocero, spesso intervenuto per fermare le liti.
La coppia si sposò in Albania nel 2022 per permettere all’uomo, grazie a una norma albanese, di prendere il cognome della moglie, in modo da cercare di regolarizzare più velocemente la sua posizione in Italia. A gennaio 2023 la coppia, da cui pochi mesi prima era nato un figlio, si recò in Albania per far conoscere il nipotino ai nonni e lì, al culmine di una lite, iniziarono le violenze.
Dopo aver colpito la donna con schiaffi e pugni, tali da procurarle una ferita alla testa, l’uomo, che nell’occasione picchiò anche la madre e il fratello, intervenuti per aiutare la donna, le tolse il cellulare per impedirle di chiedere aiuto, chiudendola in una stanza della casa familiare.
Le violenze sarebbero riprese anche al ritorno in Italia della coppia, e sarebbero andate avanti fino al febbraio 2024, quando la donna decise di denunciare. L’uomo, ora in carcere, in passato aveva vissuto in Grecia ed era stato espulso dal Paese ellenico.
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