MODUGNO- Avrebbero ingaggiato un inseguimento con i carabinieri che poco prima gli hanno intimato di fermarsi e dopo aver forato una ruota, avrebbero abbandonato il mezzo nelle campagne per darsi alla fuga a piedi. Ma uno dei tre è stato preso dai militari: il 33enne C.G. è stato messo agli arresti domiciliari per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, possesso di apparecchiature atte a impedire comunicazioni e ricettazione.
È accaduto nella serata del 6 marzo, quando i carabinieri della sezione radiomobile di Modugno, durante uno specifico servizio finalizzato al contrasto dei furti di autovetture, hanno notato una berlina nera, con tre soggetti a bordo, aggirarsi all’interno del parcheggio di un centro commerciale di Modugno.
Secondo l’impostazione accusatoria, non ottemperando all’alt intimato dai militari, il conducente della vettura si è allontanato dal parcheggio a gran velocità. È stato ingaggiato un inseguimento, durante il quale il conducente dell’autovettura avrebbe effettuato diverse manovre azzardate per garantirsi la fuga, allungandosi per diversi chilometri dal comune di Modugno fino a Bitonto, anche dopo la foratura dello pneumatico posteriore a seguito dell’urto contro un cordolo in cemento delimitatore di corsia. Giunti in una strada di campagna, i tre avrebbero abbandonato l’auto e si sarebbero dati alla fuga a piedi per i campi circostanti. Qui, è stato bloccato il 33enne, il quale avrebbe opposto resistenza ai carabinieri che lo hanno raggiunto.
Recuperata l’autovettura abbandonata dai complici, i militari hanno trovato all’interno della stessa diversi attrezzi professionali da lavoro, tra cui un compressore, dei ganci da traino a molla, un kit d’avviamento per batteria, nonché due radio ricetrasmittenti e 2 jammer accesi e funzionanti, la cui finalità è quella di inibire le comunicazioni telematiche. Nella circostanza è stato accertato altresì che le targhe apposte sul mezzo sono oggetto di furto.
Il 33enne, dopo la convalida dell’arresto chiesta dalla Procura della Repubblica e disposta dal gip del tribunale di Bari, è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e le responsabilità dell’uomo dovranno essere accertate nel corso del successivo giudizio, con il confronto con la difesa.
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