TARANTO – L’ultimo decreto salva-Ilva, che intende ripristinare lo scudo penale per l’attività dello stabilimento siderurgico di Taranto, è “in contrasto con la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha condannato l’Italia nel 2019 per la violazione dell’art.8 della Convenzione Europea che sancisce il diritto al rispetto della vita privata e familiare, inteso, in senso più ampio, come diritto alla salute”. E’ quanto sostengono il Comitato Legamjonici, che presentò uno dei due ricorsi collettivi, e il movimento Giustizia per Taranto.
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