Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Lecce, con una sentenza del 15 febbraio scorso, aveva accolto il ricorso della società Marchetti, annullando la delibera del Comune di Taranto che aveva rigettato la proposta di suddivisione della Sottozona 32. Tale suddivisione era considerata fondamentale per la realizzazione del progetto presentato dalla società. Tuttavia, nonostante il tempo trascorso, la posizione dell’Amministrazione Comunale sulla questione rimane incerta.
Recentemente, è emersa la notizia che il Comune di Taranto avrebbe presentato appello al Consiglio di Stato, un atto dovuto ma nato in un clima di poca chiarezza politica. Secondo Giuseppe Spadafino, vice presidente vicario di Confcommercio Taranto, è cruciale che il ricorso legale sia sostenuto da un chiaro indirizzo politico. Questo dovrebbe emergere da un confronto tra tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale, chiarendo la posizione dei partiti e dei loro rappresentanti.
Spadafino si è detto perplesso riguardo al recente rigetto di una mozione presentata dall’opposizione, che chiedeva di discutere nuovamente la questione in Consiglio Comunale per chiarirne gli aspetti e le ragioni del ricorso. Inoltre, ha sottolineato che la decisione del Comune di costituirsi in giudizio deve essere accompagnata da un documento politico-amministrativo che rifletta la visione della maggioranza e, in particolare, del sindaco Rinaldo Melucci. Questo documento dovrebbe dissipare i dubbi e le mezze verità che circolano sulla vicenda.
Infine, Spadafino ha evidenziato la necessità di un confronto politico più approfondito per comprendere se la giunta Melucci consideri prioritario il rilancio del Borgo e della Città Vecchia e la lotta contro la periferizzazione, e come intenda opporsi all’espansione urbana verso aree di pregio naturalistico, che dovrebbero essere valorizzate per il loro valore ambientale.
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