Sanità: Confapi, ‘Stop ad attività diagnostiche in farmacia’

L’ampliamento a partire dal 2009 dei servizi offerti dalle farmacie, che si sono progressivamente avvicinate anche ad attività diagnostiche, va limitato e regolamentato. È quanto denuncia il Presidente di Confapi Sanità, Michele Colaci.

“La ‘farmacia di servizi’ e le farmacie convenzionate con il SSN – spiega Colaci – possono effettuare le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali, somministrare test diagnostici a tutela della salute pubblica, eseguire prelievi di sangue capillare, effettuare test a uso professionale che comportano l’emissione di una diagnosi, impiegare anche a domicilio, infermieri e fisioterapisti. Sono oggetto di sperimentazione i servizi di telemedicina e gli screening per il tumore al colon retto. L’erogazione delle prestazioni non comporta la presa in carico dell’utente da parte delle farmacie e l’attribuzione di competenze che sono proprie degli ambulatori medici. La farmacia, quindi, si pone quale “intermediario” tra paziente e professionista, secondo uno schema “commerciale” che, di tutta evidenza, non tutela i pazienti”.

Il coordinamento “organizzativo” è del tutto insufficiente nei servizi sanitari, che richiedono una supervisione sanitaria capace di intercettare rapidamente le criticità. Le oltre cinquemila strutture private di diagnostica e specialistica ambulatoriale, invece, sono soggette a rigorosi criteri di idoneità e sicurezza di infrastrutture ed impianti; necessitano di un medico che eserciti la Direzione Sanitaria e di un medico specialista responsabile di branca, per ogni area operativa; sono sottoposti a controlli annuali da parte delle competenti Asl, delle Regioni, dei Nas dell’Arma dei Carabinieri e sono dotate delle certificazioni di qualità rilasciate da organismi di certificazione indipendenti.

Da qui l’invito di Confapi Sanità alle Istituzioni competenti a ripensare e a correggere rapidamente il tiro, imponendo che i locali delle farmacie rispettino requisiti igienico-sanitari, tecnologici e strutturali al pari di quelli previsti per le strutture private e autorizzate di diagnostica e specialistica ambulatoriale.

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