Lecce, Marti: “Da Ministero 5 milioni per restauro ex monastero Olivetani’

Il Ministero della Cultura ha stanziato cinque milioni di euro per il completo restauro dell’ex monastero degli Olivetani, situato alle porte della città. Questo complesso monastico, che anticipa le bellezze artistiche e la sacralità di Lecce, non ha subito interventi di restauro da circa 40 anni, quando il Comune di Lecce lo affidò all’Università di Lecce che lo ripristinò e destinò a centro culturale.

Il complesso ha ospitato negli ultimi decenni studenti e docenti del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo. Tuttavia, a causa del tempo e degli agenti atmosferici, elementi come il pozzo a baldacchino, i chiostri, i porticati, gli archi e le colonne a fusto liscio si sono deteriorati e necessitano di un rinnovamento.

Il progetto di restauro è nato da un’interlocuzione tra il rettore Fabio Pollice e il senatore Roberto Marti. Il rettore ha proposto che l’ex monastero degli Olivetani diventasse un centro culturale di alto profilo e il senatore Marti ha organizzato un incontro con il ministro Gennaro Sangiuliano per presentare il progetto.

Il ministro Sangiuliano ha sottolineato che il piano triennale rappresenta un impegno finanziario importante per tutelare e valorizzare il patrimonio culturale dell’Italia. In totale, verranno investiti oltre 235 milioni di euro per interventi in tutta la nazione.

L’ex monastero non appartiene solo all’Università del Salento, ma a tutta la città. È un edificio monumentale che finalmente rivive e che sarà aperto alla comunità con sale di esposizione e visite guidate.

Parallelamente ai lavori di restauro dell’ex monastero, sono in corso anche i lavori di messa in sicurezza dell’ex frantoio degli Olivetani. Questo finanziamento di 5 milioni di euro si aggiunge a quello privato di 80mila euro della Banca di Credito Cooperativo Terra d’Otranto, necessario per riqualificare l’intero complesso del frantoio che richiede diversi interventi. L’obiettivo è rendere fruibile l’ex frantoio alla comunità accademica, ai cittadini e alle associazioni entro un paio di anni.

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