Giorno del ricordo, Cicala: “Conservare e tramandare la memoria”

MATERA – “La celebrazione del ‘Giorno del ricordo’ in memoria dei martiri delle foibe e dell’esodo delle comunità giuliano-dalmate e istriane, ci obbliga alla riflessione su una pagina di storia del nostro Paese, troppo spesso dimenticata e sottovalutata, una pagina di storia complessa, permeata di dolore e di sangue, del sangue dei molti innocenti che furono massacrati e giustiziati, la cui eco continua a risuonare, anche a distanza di anni”.  Lo ha detto il presidente dell’Assemblea regionale della Basilicata, Carmine Cicala rivolgendosi agli studenti degli Istituti scolastici del Materano presenti all’iniziativa promossa dal Consiglio regionale e organizzata dalla Struttura di coordinamento comunicazione ed eventi, nell’ambito del percorso di Cittadinanza Attiva.

“È un’eco che non si può zittire – ha proseguito Cicala – ed è per questo che il Consiglio regionale della Basilicata, sempre attento ad iniziative di valenza storica e culturale, non può esimersi dal portare il proprio contributo in manifestazioni che hanno il pregio di ricordare pagine della nostra storia, come l’eccidio delle foibe. È nostro dovere, morale ed istituzionale, non solo partecipare ad eventi come questo, ma anche patrocinare, sostenere e realizzare studi, convegni, incontri e dibattiti che abbiano lo scopo di conservare e tramandare la memoria di questa tragedia italiana, per fare in modo che non sia più una strage dimenticata, ma che, al contrario, la conoscenza di ciò che è stato ci induca a non ripetere gli stessi errori del passato”.

“Per questo – ha concluso il Presidente della massima Assise regionale rivolgendosi ai numerosi studenti presenti nella sala dell’Istituto Sant’Anna di Matera – ringrazio voi giovani per essere qui, siete la testimonianza che tanto si può e si deve fare per rinnovare la nostra memoria storica. Vi ringrazio per questo momento di riflessione su una tragedia del ‘900 che non può e non deve cadere nell’oblio”.

Successivamente è intervenuto Renato Veneruso del Centro Studi Rosario Livatino (il Centro è composto da un gruppo di giuristi che, traendo esempio dal giudice ucciso per mano mafiosa nel 1990 e proclamato beato il 9 maggio 2021, studia temi riguardanti in prevalenza il diritto alla vita, la famiglia, la libertà religiosa). 

“L’istituzione del giorno del ricordo, disposta dal Parlamento nel 2004 a memoria delle ‘foibe’ – ha spiegato Veneruso -, ha avuto il grande merito di squarciare i veli del silenzio ipocrita che nei decenni successivi alla Seconda guerra mondiale ha accompagnato il dolore di tanti italiani costretti ad abbandonare la propria terra che pure consideravano patria, consentendo adeguata divulgazione storica ed approfondimento storiografico su eventi che proiettano fino ai nostri giorni la loro lezione”. Per Veneruso “Occorre che alla rievocazione storica si accompagni anche un processo di purificazione della memoria che può ottenersi solo attraverso la ricerca della verità e il sereno riconoscimento delle responsabilità personali e sociali di quanto accaduto, allo scopo di raggiungere una condivisa pacificazione tra tutti i soggetti coinvolti. Di tanto – ha concluso il giurista del Centro Studi Rosario Livatino – si è meritevolmente fatto carico il Consiglio regionale della Basilicata organizzando questa giornata di studio e di confronto”.

All’incontro hanno portato i saluti il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, la presidente della Commissione regionale per la Parità e le Pari Opportunità tra uomo e donna, Margherita Perretti, la referente per la Legalità, ufficio Scolastico regionale per la Basilicata, ufficio IV Ambito di Matera, Anna Rosa e la presidente della Consulta provinciale degli studenti di Matera, Martina Montemurro. Ha moderato i lavori il giornalista Massimo Brancati.

Da parte di tutti i relatori l’invito ai giovani a studiare la storia per non dimenticare e a cercare anche altre verità affinché non si ripetano mai più pagine così buie. Ad essere vigili sui pericoli che le ideologie esasperate possono arrecare, generando odio e intolleranza così come dimostrano le diverse conflittualità che purtroppo sono presenti ancora oggi. Un pensiero è stato rivolto a Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata in una foiba. Che il bisogno di conoscenza possa essere per sempre un faro che guidi le vostre vite così da essere cittadini pienamente consapevoli.

E’ intervenuto anche il presidente della seconda Commissione consiliare e consigliere regionale Luca Braia il quale ha rivolto agli studenti l’invito a trarre da manifestazioni come quella di oggi utili insegnamenti e a prestare sempre la dovuta attenzione al tema dell’inclusione, un modus agendi da praticare in ogni contesto, da quello familiare a quello scolastico a quello lavorativo.

La manifestazione è stata aperta dalla proiezione di un video riportante la “Preghiera alla luna” e la toccante testimonianza di Gianni Alberto Vitrotti, il fotoreporter e giornalista italiano che ha realizzato cortometraggi sulla tragedia della maggioranza italiana nell’Istria occupata dagli jugoslavi. L’ascolto della testimonianza video di Piero Tarticchio, presidente del Centro di Cultura Giuliano Dalmata ha, poi, contribuito ad arricchire la conoscenza di quei tristi avvenimenti che coinvolsero il confine orientale italiano.

A rendere ancor più emozionante il “Giorno del ricordo”, l’esecuzione di alcuni brani musicali (Adagio di Pergolese, il Coro tratto dal Nabucco di Verdi e il Canto degli italiani) a cura degli studenti del Liceo musicale “Tommaso Stigliani” di Matera.

All’evento erano presenti anche gli studenti degli Iis “Isabella Morra”, “E. Duni” e “Turi” di Matera, dell’I.P.S.I.A. “Pitagora” di Policoro, del Liceo Scientifico “C. Levi” di Irsina e gli alunni degli Istituti comprensivi “Minozzi – Festa” e “G. Pascoli” di Matera e “L. Settembrini” di Nova Siri.

In apertura di seduta il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala, ha invitato la platea ad osservare un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Turchia e Siria.

About Author