Oria, Castello e Cittadella: ok a mozione in consiglio Regionale

ORIA – Chiuso al pubblico da oltre un decennio, eppure potrebbe presto riaprire i suoi cancelli a turisti, cittadini e studiosi. Ne sono certi Maurizio Bruno e Paolo Pagliaro, i consiglieri promotori della mozione approvata oggi in consiglio che impegna la Regione Puglia a chiedere al Ministero della Cultura di riconoscere il Castello di Oria e tutta la Cittadella “bene di interesse eccezionale”. Si tratterebbe, quindi, di una “svolta storica”, perché permetterebbe la “riapertura del maniero chiuso da ormai 15 anni”.
È arrivato il via libera dal consiglio alla mozione bipartisan presentata la scorsa primavera dai due consiglieri Regionali nonostante il voto contrario del gruppo di Fratelli d’Italia.

Esulta Maurizio Bruno

“Con 29 voti favorevoli e solo 4 contrari l’assise ha approvato la mozione presentata da me e dal collega Paolo Pagliaro, per richiedere al Ministero della Cultura di riconoscere il Castello di Oria e tutta la Cittadella “bene di interesse eccezionale. È – scrive il Dem – un passo davvero fondamentale per tutta la città di Oria ma non solo, perché un simile riconoscimento da parte dello Stato permettere la riapertura del Castello al pubblico, di fatto chiuso da ormai 15 anni”.
Il riconoscimento da parte del Ministero dello status di “interesse eccezionale” potrebbe portare ad una sorta di “forzatura” sulla proprietà privata del maniero, costringendola ad una riapertura in modi e tempi tutti da stabilire. Una strada tracciata, nei mesi scorsi, anche dalle associazioni del territorio e poi raccolta proprio da Pagliaro e Bruno che, ora, esulta.
“Ringrazio davvero di cuore tutti i colleghi che hanno sostenuto la mia mozione, perché con il loro voto stanno permettendo una svolta storica attesa da tanto, troppo tempo. Perché è davvero difficile, per chi non è nato e vissuto a Oria, capire cosa significhi per la comunità cittadina il Castello Normanno Svevo di Federico II. Una nave di pietra che galleggia nell’aria che è quasi un famigliare per ogni oritano, un nonno silenzioso, che ti osserva, che sembra quasi proteggerti, darti un punto di riferimento inamovibile e un senso di appartenenza a una comunità che altri non possono comprendere. E tutti potevano fargli visita. Poi, con il passaggio alla nuova proprietà, tutto è cambiato. E da ormai 15 interminabili, insopportabili anni, il Castello è chiuso. A intere generazioni di giovani oritani è stata strappata la possibilità di perdere la concezione del tempo nel cuore di quel pezzo di storia. E altre generazioni, i nostri anziani, se ne vanno senza aver più avuto la possibilità di fare altrettanto”.
All’appassionato intervento del francavillese, segue una certezza. Ovvero che il Ministero “farà tutto il necessario per riconoscere l’interesse eccezionale e dare a Oria e al suo Castello ciò che, in fondo, loro spetta”. Per altro, lo status di interesse eccezionale non riguarderebbe solo il maniero, ma anche la cattedrale, il vescovado, il monastero e la chiesa di San Barbato.

Il “NO” di Fratelli d’Italia

Non erano tutti d’accordo. Lo ricordano il capogruppo regionale e il consigliere regionale brindisino di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo e Luigi Caroli, contrari alla mozione nella pratica e nel concetto. “Il Castello di Oria è un bene che appartiene a un privato. A questo punto il vero problema è comprendere qual è la concezione che abbiamo noi della proprietà privata. Che si possa espropriare? Noi siamo convinti che con i soggetti si dialoga, non ci vogliono atti di forza”. Ad ogni modo, anche per gli esponenti di FdI, nessun dubbio circa  “l’enorme e importante patrimonio storico-artistico-culturale-paesaggistico e turistico del Castello di Oria e tutto quello che lo circonda. Lo diciamo in premessa per spiegare il nostro voto contro la mozione dei colleghi Pagliaro e Bruno che chiede l’avvio del procedimento dichiarazione di Interesse eccezionale. Abbiamo votato contro perché qualcuno dimentica che, 15 anni fa, il Castello di Oria fu messo in vendita e né il Comune di Oria né la Regione Puglia mostrarono interesse all’acquisto. Il privato ha acquistato e recuperato con lavori di grande prestigio investendo 20 milioni di euro, chiaramente per poter utilizzare anche economicamente il bene, cercando di coniugare i due interessi: quello privato e quello pubblico. Un’impresa non facile perché mantenere e manutenere una struttura del genere non è semplice, visti i costi altissimi. Il Consiglio oggi avrebbe dovuto mettere in campo un’azione affinché questa struttura non rimanga chiusa, cercando appunto una sintesi fra interesse pubblico e interesse privato. Invece, si seguita a creare zizzania e, allo stesso contempo, creare quel disamore rispetto all’investimento del privato”

L’entusiasmo di Pagliaro

Che atto di forza, però, non è. Come precisa il promotore della mozione Pagliaro “non c’è da parte nostra alcun intento di delegittimare la proprietà privata del castello, bensì l’interesse a consentirne la massima fruizione, considerato che da ormai quindici anni le porte di questo bene di bellezza monumentale, simbolo della città di Oria, sono chiuse ai visitatori locali e ai turisti, privandoli della possibilità di godere di un vero gioiello di arte e storia”. Ed è sempre Pagliaro a ricordare che al confronto e al dialogo “la proprietà del Castello si è sempre sottratta, nonostante non vi fosse alcuna volontà di imporre o spodestare, lo ribadisco, ma di mettere in luce un patrimonio irrinunciabile per Oria, per il Salento e per la Puglia, rendendolo accessibile a tutti. Con il via libera del Consiglio regionale alla mia mozione, condivisa con il collega Maurizio Bruno, si apre la via della dichiarazione d’interesse eccezionale per la Cittadella di Oria. Sono felice che sia stato compreso il valore aggiunto di questo riconoscimento, che non è solo un atto formale ma un impegno concreto a valorizzare lo straordinario patrimonio archeologico e culturale della Cittadella di Oria, che trova nell’imponente Castello la sua punta di diamante ma che abbraccia anche la Cattedrale, il Vescovado, il Monastero e la Chiesa di San Barbato. L’approvazione di questa mozione impegna la Giunta regionale ad ottenere la dichiarazione d’interesse eccezionale, per la quale ci sono tutti i presupposti”. Ora, via giunta Regionale, la palla passa al Ministero. “Auspico ora il massimo impegno da parte della Giunta – conclude il salentino – per dare attuazione a questa mozione bipartisan, restituendo finalmente ad Oria l’orgoglio di un Castello e di una Cittadella che meritano un ruolo di primo piano nei percorsi turistici e culturali della regione”

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