(Di Lorenzo Ruggieri) “Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni”, scriveva William Shakespeare. I sogni dei tifosi del Taranto stanno divenendo via via più concreti, assumendo forme e contorni insperati fino a qualche mese fa. Merito di un organico costruito con sagacia e plasmato a sua immagine e somiglianza da Ezio Capuano, il quale, intercettato dai microfoni di Antenna Sud, ha esternato tutta la soddisfazione per la stagione della squadra: “Insieme a Massimo (Giove, ndr) abbiamo compiuto diversi sacrifici e ora ne stiamo raccogliendo i frutti. Ho plasmato questa squadra come un bambino, prediligendo gli uomini ai calciatori. Attenzione, però: il calcio è micidiale e quanto fatto ieri non conta”.
La classifica sorride agli ionici, i quali possono guardare i propri rivali con più tranquillità, senza però sfociare in un pernicioso appagamento: “Quando la mia squadra vince guardo poco le altre compagini”, ha ammesso il tecnico: “Nel complesso, le aspettative sono state confermate, nonostante qualche sofferenza da parte di Casertana e Juve Stabia. Ciò dimostra come in questo campionato ogni gara sia difficilissima. Noi siamo salvi e pronti ad affrontare ogni sfida come la partita della vita. Aumentano le possibilità di coronare qualcosa di importante, ma mancano ancora diversi incontri e dobbiamo pensare partita dopo partita”.
Non solo allenatore. Dal suo ritorno in riva allo Ionio, Capuano è assurto a capopolo e paladino dei diritti dei tifosi rossoblù: “Alcune mie frasi sono frutto dell’amore che provo verso la gente e verso questa piazza. Questa città è la mia vita e lotterò contro tutto e tutti per Taranto”.
potrebbe interessarti anche
Serie D | Martina e Nardò al “Tursi” per contendersi la finale playoff
Vicenza-Taranto, settore ospiti sold out in quasi un’ora
Ora Lecce, Giuseppe 13 anni, nato a Vicenza ma cuore giallorosso
Taranto, Capuano: ‘A Vicenza servirà un’impresa’
Serie D, poule scudetto: Altamura-Trapani 0-3, la sintesi del match
Picerno, Vincenzo Greco: “Non è detto che Longo resti, io lascio solo se…”