BARI – Il timore per l’autonomia differenziata, la preoccupazione che salti il diritto costituzionale alla cura, quella per i pronto soccorso intasati e per dover ricorrere al privato per la maggior parte delle cure. Spi e Cgil Puglia scendono in piazza a Bari per denunciare i problemi della sanità pugliese, con il 10% dei cittadini che rinuncia alle visite per i tempi di attesa, 124 milioni di costi sostenuti per la mobilità di chi sceglie di curarsi nelle altre regioni e un disavanzo della sanità di 5 miliardi che aggrava una situazione regionale caratterizzata da liste d’attesa insostenibili per esami e visite specialistiche.
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