BARI – Tangenti, mazzette e manzette, appalti. Finisce tutto, come prevedibile, davanti ad un giudice , con la prima udienza fissata per il prossimo 16 giugno. Sarà il primo e importante step del processo a carico dell’ex numero uno della Protezione civile regionale pugliese Mario Lerario, arrestato lo scorso 23 dicembre dalla guardia di finanza per un’ inchiesta, quella della Procura di Bari, che è comunque tutt’altro che chiusa. Intanto, Lerario dovrà affrontare il processo immediato, come imputato del reato di corruzione nell’ambito della gestione degli appalti Covid. Il gip di Bari ha accolto la richiesta della procura e ha fissato la prima udienza il 16 giugno. Lerario, dopo tre mesi di carcere, si trova agli arresti domiciliari dal marzo scorso, dopo che il Tribunale del Riesame aveva accolto l’istanza della difesa per la sostituzione della misura cautelare, anche in seguito alla rimozione del dirigente da qualsiasi incarico precedentemente ricoperto.
L’accusa ruota attorno al presunto sistema corruttivo che, oltre a Lerario, vede coinvolti anche gli imprenditori Donato Mottola di Noci e Luca Leccese di Foggia. In aula, stante la richiesta della Procura, si partita il prossimo giugno.
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