Puglia, dati istat su lavoro: Emiliano e Delli Noci: “Segnali positivi, ma lavoriamo per migliorare: attivi sei avvisi”

La Puglia continua a dimostrare un notevole dinamismo e crescita anche nel 2023, come confermato dai recenti report dell’Istat e dall’aggiornamento della banca dati. Con 26.000 occupati in più rispetto al 2022 e un valore dell’export pari a 10,155 miliardi di euro, la regione si conferma come una delle realtà più vivaci dell’Italia.

Nel 2023, il numero di occupati in Puglia è salito a 1,293 milioni, rispetto all’1,267 milioni dell’anno precedente. Il tasso di occupazione è aumentato al 50,7%, registrando un incremento dell’1,3% rispetto al 2022 e del 4,4% rispetto al 2019, prima della pandemia e di altri fattori negativi come guerre e caro energia. Questo dato è significativo anche a livello regionale, considerando che il tasso di occupazione nel Mezzogiorno non supera il 48,2%. Inoltre, il tasso di disoccupazione in Puglia è diminuito dello 0,5% rispetto al 2022 e di 3,3 punti percentuali rispetto al 2019, attestandosi all’11,6% rispetto al 14% del Mezzogiorno. Segnali positivi si registrano anche per gli inattivi, che sono diminuiti di 24.000 unità nel 2023 rispetto all’anno precedente, abbassando il tasso di inattività di 1,2 punti percentuali. Questo rappresenta un importante segnale di dinamismo, poiché gli inattivi non sono occupati e non cercano lavoro, e migliorano del 2,9% rispetto al 2019.

Tra le città pugliesi, Bari si distingue come il comune con il maggior numero di occupati, con 118.000 persone impiegate. La città si posiziona al primo posto nel Mezzogiorno e al nono posto in Italia per tasso di occupazione, che nel 2023 è aumentato di 2,8 punti percentuali rispetto al 2022 e di 4,2 punti percentuali rispetto al 2019.

Le esportazioni pugliesi hanno mostrato anch’esse una tendenza positiva. La crescita sostenuta nel quarto trimestre del 2023 ha compensato la diminuzione dei trimestri precedenti, portando a un aumento del 1,4% nell’anno. La Puglia ha raggiunto un valore assoluto di esportazioni pari a 10,155 miliardi di euro, rispetto ai 10,014 miliardi del 2022. La regione si posiziona al terzo posto nel Mezzogiorno, dopo Campania e Sicilia, per il valore complessivo delle esportazioni.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha sottolineato che la tenuta della regione nonostante le difficoltà è merito di un sistema di lavoro che ha coinvolto politiche industriali, imprese, professionisti, istituzioni finanziarie, giovani talentuosi e il settore della ricerca. I risultati incoraggianti ottenuti fino ad ora spingono a continuare su questa strada.

L’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, ha commentato che la crescita della Puglia, nonostante le sfide globali, rappresenta un segnale positivo e uno stimolo a fare ancora di più. L’obiettivo è attrarre i giovani che sono emigrati, offrendo loro buone opportunità lavorative in imprese che si stanno sviluppando soprattutto nell’ambito dell’innovazione. Si punta anche a attrarre investimenti esteri e da altre regioni italiane, consolidando e intensificando la competitività della Puglia sui mercati internazionali.

Tra i settori che hanno registrato una maggiore crescita sul mercato estero, figurano l’estrazione di minerali da cave e miniere (+229,4%), i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+15,7%), la carta, i prodotti di carta, la stampa e la riproduzione di support

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