Lecce, inchiesta sanità: D’Attis e Damiani al Ministro: “ Dimissioni di Emiliano sarebbero atto igiene politica”

L’inchiesta sulla sanità pugliese continua a far parlare e scoperchiare vasi di Pandora che sembravano avvitati e sigillati. Sesso, favori, scambi elettorali e voti escono fuori come se fossero esalazioni mortali per la fiducia che i cittadini dovrebbero custodire nelle istituzioni. Ed in questo clima ecco che arriva  anche l’ultimo comunicato stampa congiunto di D’Attis e Damiani che chiedono le dimissioni di Emiliano ed il commissariamento della sanità pugliese: “È vero che l’organizzazione sanitaria è di competenza regionale, ma è altrettanto vero che si utilizzano fondi pubblici nazionali: perciò, a fronte della gravità di quanto sta emergendo dalle inchieste, chiediamo al ministro Speranza se non sia il caso di commissariare la sanità pugliese”. Lo dichiarano in una nota il commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis, ed il vice commissario, il sen Dario Damiani.
“Nelle prossime ore, depositeremo un’interrogazione al ministro -aggiungono- sia alla Camera che al Senato proprio per sottoporgli la richiesta di un commissariamento. Le indagini hanno fotografato un quadro preoccupante e desolante, la narrazione di un vero sistema di potere il cui l’obiettivo non è di certo il perseguimento degli interessi della comunità. Nel frattempo, -solo a titolo esemplificativo e non esaustivo- manca il personale sanitario, le liste d’attesa per le prestazioni sono infinite, i pronto soccorso sono in tilt e non esiste una rete della medicina del territorio. I pugliesi hanno bisogno in questo momento di tutta l’attenzione da parte delle istituzioni e, quindi, abbiamo ritenuto necessario interpellare il ministro. Un dato sullo sfondo, però, è certo: in un contesto serio, il presidente di Giunta regionale avrebbe già rassegnato le sue dimissioni perché al di là delle vicende giudiziarie, c’è sempre la responsabilità politica di chi ha nominato e individuato gli uomini della sua squadra di governo in Regione e negli enti collegati. Le dimissioni -concludono D’Attis e Damiani- sono un atto di igiene politica e di rispetto nei confronti dei pugliesi che assistono sconcertati a quanto sta accadendo”.

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