“Nei confronti dell’Amtab non c’è un controllo di polizia o di natura giudiziaria: ogni volta che sono emersi elementi, con un possibile rilievo giudiziario, sono state fatte le opportune segnalazioni. Ho accertato che Michele Emiliano segnalò al procuratore della Repubblica dell’epoca la questione dell’assunzione di parenti di esponenti della criminalità organizzata, Parisi compreso”.
E’ così che Antonio Decaro, sindaco di Bari, risponde ai dieci quesiti posti oggi dai parlamentari pugliesi del centrodestra. “Non mi sono rifiutato di discutere di Amtab, l’ho fatto in Commissione consiliare”, aggiunge Decaro.
Quanto alla relazione dell’ex presidente di Amtab, Persichella, Decaro sostiene che “non solo non è mai stata secretata, ma addirittura è stata largamente citata nella relazione finale di gestione approvata in Assemblea proprio per garantire trasparenza”.
“Sia il presidente Vulcano che il presidente Persichella sono due brave persone e ottimi professionisti. Il primo si è dimesso dopo un grande impegno per ridefinire i rapporti con le rappresentanze sindacali, il secondo per motivi personali legati a una nuova opportunità”, continua il sindaco di Bari.
I parlamentari del centrodestra avevano anche chiesto a Decaro di avallare una seduta monotematica del consiglio comunale sui fatti degli ultimi giorni. “Con il clima di tensione politica che si è creato, la seduta monotematica si sarebbe trasformata nell’ennesima spettacolarizzazione inutile. Non credo avrebbe aggiunto qualcosa alla discussione pubblica che si è sviluppata in città in questi giorni”.
In riferimento alle mancate obiezioni, come presidente di Anci, ai 137 accessi disposti dal Viminale in altri Comuni, il sindaco di Bari sostiene di non aver “ritenuto opportuno fare emergere la questione della riforma dell’articolo 143 Tuel (è l’articolo sulle ispezioni), per non consegnare altri motivi di polemica a una discussione spesso rissosa tra maggioranza e opposizione. Segnalo però, che sto osservando con grandissima attenzione e da tempo il dibattito sulla legittimità di quella norma, portata addirittura all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo”.
Il centrodestra lo accusa anche di sfuggire ai confronti. “Mi stavo presentando a rispondere alle domande del centrodestra durante la conferenza stampa. Poi ho pensato che tale scelta sarebbe stata fraintesa come un tentativo di rubare la scena. E non ho mai negato di conoscere Maria Carmen Lorusso. È vero l’ho nominata presidente del Nucleo di valutazione della Città metropolitana nel 2015. Quanto alla partecipazione della Lorusso alla convention, non sapevo nemmeno fosse andata. Era un incontro pubblico”.
“Per me parlano le querele e le azioni di danno nei confronti di Giacomo Olivieri (marito della Lorusso ed ex consigliere regionale, ndr)”, conclude Decaro.
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