LECCE – Un presunto caso di corruzione nel mirino della Guardia di Finanza, avviate le indagini su dispozione delle Procure di Potenza a Benevento, coinvolta la Puglia, in particolare Lecce e Taranto, ruota intorno al ruolo di un magistrato e di un avvocato, secondo l’accusa sarebbero state insabbiate indagini dietro il pagamento di un corrispettivo in denaro.
Le inchieste finite sotto la lente d’ingrandimento, sarebbero state avviate con l’obiettivo di giungere alla richiesta di denaro, un progetto tutto da dimostrare. Sono nove le persone indagate a vario titolo, l’inchiesta oltre a Taranto e Lecce, raggiunge anche Napoli e la provincia di Roma. L’accusa è di corruzione in atti giudiziari, introduzione indebita e concussione. Tra gli indagati un vice procuratore onorario in servizio a Lecce e residente in provincia di Taranto, un avvocato residente a Manduria, due funzionari ed un medico della Asl di Taranto ed un imprenditore di origini svizzere.
Quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe pagato 12mila euro per insabbiare indagini, l’inchiesta è portata avanti dalla Guardia di Finanza, su mandato delle Procure di Potenza e Benevento. Le Fiamme Gialle in queste ore stanno eseguendo perquisizioni.
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