Antonio Magrì, presidente della Virtus Francavilla (Foto Francesco Miglietta)

Magrì: ‘Vi svelo le strategie future della Virtus Francavilla’

FRANCAVILLA F.NA – Si è svolta, nel pomeriggio di venerdì 26 maggio, nella sala stampa della Nuovarredo Arena la conferenza del presidente della Virtus Francavilla Antonio Magrì. Tanti i temi toccati: “Sulla stagione appena chiusa siamo molto amareggiati, ci aspettavamo tutti qualcosa in più. Come società avevamo creato delle aspettative, soprattutto con il ritorno di mister Calabro che aveva fatto la storia di questo club: volevamo fare un campionato diverso, più ambizioso rispetto ai precedenti, quindi è normale che non aver raggiunto i play-off ci abbia portato delusione e amarezza. Ci può stare, però: nel calcio non sempre spendere tanti soldi porta risultati importanti o comunque migliori, ci sono tante situazioni simili nel calcio, quindi non bisogna sorprendersi troppo quando non arrivano i risultati aspettati. Abbiamo fatto sette anni di Lega Pro senza mai fare i play-out, questo deve inorgoglirci come società e come piazza. Mi ha deluso molto, però, che nelle ultime quattro partite siano arrivate quattro sconfitte. Non mi è piaciuto l’atteggiamento di molti calciatori sui quali avevamo fatto affidamento, avevo chiesto impegno per chiudere la stagione nel migliore dei modi ma queste quattro sconfitte ci hanno fatto riflettere su tante situazioni verificatesi”.

SU CALABRO – “Visto che sono uscite alcune indiscrezioni sul futuro, confermo che abbiamo deciso di non andare avanti con Antonio Calabro: nonostante un altro anno di contratto, abbiamo deciso di cambiare guida tecnica e lunedì abbiamo l’incontro per la definizione della risoluzione. Mi dispiace molto, da un punto di vista personale c’è un rapporto importante, ma abbiamo preso questa decisione perché analizzando la situazione ci siamo accorti che i rischi potevano essere superiori rispetto a eventuali benefici. Sapevamo che il suo ritorno non fosse facile, quando si è fatto molto bene in una piazza non è mai facile ripetersi: è stata una stagione complicata sotto ogni punto di vista, ci sono state difficoltà impreviste, ma siamo riusciti a portare a casa la stagione quanto meno mantenendo la permanenza nella categoria che non è mai scontata, soprattutto considerando che ci sono piazza che hanno speso di più e ci sono arrivate dietro. Per la figura del prossimo allenatore, vogliamo un tecnico aziendalista, che condivida la nostra visione”.

SUL FUTURO – “Bisogna dare un dato: noi quest’anno abbiamo fatto la settima stagione consecutiva in Lega Pro, l’anno prossimo sarà l’ottava e questo è un risultato straordinario. Piazze più grandi e blasonate della nostra, come per esempio Brindisi, ci hanno messo trentatré anni per raggiungere questo obiettivo e giustamente stanno ancora festeggiando. Non abbiamo mai fatto i play-out, cinque volte su sette abbiamo fatto i play-off, siamo l’unica squadra che ha la stessa società da dodici anni mentre in altre piazze si avvicendano diverse piazze. Abbiamo raggiunto risultati importanti, non bisogna dare nulla per scontato: nonostante i numerosi sforzi per dare continuità a questa società, molti danno per scontati i risultati raggiunti. Questo non deve avvenire, credo che ci renderemo conto di questo percorso quando non si farà più questa categoria, anche se spero non avvenga mai o comunque il più tardi possibile. Gli ultimi due anni sono stati molto dispendiosi, con il Covid si sono quasi dimezzati i ricavi e sono aumentati i costi e inoltre noi abbiamo poi scelto di cambiare gestione rispetto ai primi anni di Serie C in cui abbiamo fatto tante scommesse sui calciatori semi sconosciuti e rifiutati da tante piazze (Nzola, Folorunsho, Partipilo) che hanno poi fatto le fortune di questo club sia a livello sportivo che economico, grazie a plusvalenze che ci hanno permesso di autofinanziarci. Nelle ultime due stagioni siamo andati su tipologie differenti di giocatori, cercando nomi più altisonanti: dal punto economico questo ha portato un disequilibrio di bilancio e non ha soprattutto creato quelle prospettive di cessioni di calciatori che potevano creare entrate. Non ci stiamo più autofinanziando come prima, questo ha creato perdite importanti che noi come famiglia Magrì andiamo a risanare ogni anno e lo faremo anche quest’anno visto che è necessario per iscriversi. L’obiettivo ora è ritornare a fare la Virtus, ritornare a fare ciò che abbiamo fatto nei primi due anni di Lega Pro: voglio condividerlo con tutti, con il mondo dell’informazione, con l’ambiente, con i tifosi. Voglio che ci sia chiarezza, sicuramente quest’anno andrò avanti ma dobbiamo condividere questa impostazione anche per i prossimi anni. Se ci sono aspettative di altro tipo, io non sono in grado di promettere nulla o mantenere queste aspettative. Noi dobbiamo fare un percorso molto semplice, cercando di mantenere la categoria, salvandoci magari anche all’ultima giornata. Saranno anni di sacrifici, ma si tratta di valori importantissimi che non tutti comprendono. Voglio investire anche sulle strutture: mi sono preso un impegno con il comune e con la città, io non sono abituato a vendere fumo, in questi anni ho visto tanti progetti di stadi nuovi che non si sono mai realizzati e mai si realizzeranno, io ho preso un impegno con il comune e come società ci siamo impegnati a fare un investimento di quasi un milione di euro per rimodernare lo stadio a fronte di un allungamento della convenzione di quindici anni. Voglio portare avanti questo impegno, il primo step dei lavori è stato fatto con la realizzazione della curva che è costata quasi 400.000 euro, quest’anno procederemo con il secondo step dei lavori che riguardano la tribuna centrale. Vorrei rendere lo stadio un vero gioiellino, mi piacerebbe lasciarlo alla città di Francavilla, ma ci deve essere comunione di intenti. Mi piacerebbe tagliare il traguardo dei dieci anni di professionismo consecutivi”.

SUL CAMBIAMENTO – “Quest’anno ci sarà una riduzione del budget, ma questo non deve preoccupare. Dobbiamo ritornare ai livelli dei nostri primi anni, rischiare un po’ di più su allenatori e giocatori, tornare a essere quella fucina di talenti che siamo stati in passato. Solo così possiamo dare continuità al nostro progetto e alla nostra gestione. Solo così sono intenzionato a rimanere: l’anno prossimo andrò avanti per portare a termine questo investimento, c’è la volontà di rimanere perché sono molto legato al territorio, alla piazza e al calcio, ma non sono disposto a rimetterci ogni anno una barca di soldi. Credo di aver fatto il mio in questi anni, tutti possono riconoscermelo, l’ho fatto in maniera disinteressata. Questa conferenza deve diventare un manifesto programmatico, ci deve essere una comunione di intenti. Se ci sarà qualcuno più bravo di me o più forte di me economicamente, mi farò da parte. Il mio progetto consiste innanzitutto in un grande equilibrio, chi gestisce bene solitamente ottiene buoni risultati. Possiamo fare bene, abbiamo due dirigenti bravi come Domenico Fracchiolla e Angelo Antonazzo, ci hanno portato molti talenti che ci hanno permesso di autofinanziarci, sono persone oneste e di cui mi fido, ma come tutti possono sbagliare. È giusto che quando ci sono errori si critichi, i tifosi possono criticare, ci serve da stimolo, noi siamo contrati alle critiche distruttive, alle offese, ma soprattutto siamo contrari al mancato riconoscimento degli sforzi da parte della società”.

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