Durante un incontro organizzato nel siderurgico, il sindacato ha chiesto trasparenza sulla vendita e sulla tutela dei lavoratori
Nella mattinata di venerdì 2 maggio, all’interno dello stabilimento siderurgico di Acciaierie d’Italia, a Taranto, incontro promosso dalla UILM Taranto alla presenza di una delegazione di RSU di fabbrica e degli appalti, del segretario generale nazionale Rocco Palombella, del segretario territoriale Davide Sperti e del coordinatore generale della UIL Taranto, Gennaro Oliva.
In un clima di confronto partecipato, Davide Sperti ha riaffermato la posizione della categoria sulla procedura di vendita in corso, denunciando la mancanza di trasparenza nelle trattative: “È un momento decisivo. Serve un confronto continuo con i lavoratori, che non devono restare all’oscuro. Pretendiamo risposte concrete per i dipendenti diretti, per quelli di Ilva in amministrazione straordinaria e per l’intero sistema dell’indotto”. Sperti ha poi sottolineato il valore della tenacia dimostrata dai lavoratori in oltre tredici anni di vertenza, definendoli il vero motivo per cui lo stabilimento è ancora attivo.
Gennaro Oliva ha ricordato che “qualsiasi percorso deve partire dall’accordo del 6 settembre 2018, che resta il riferimento per la tutela dei lavoratori. Non accettiamo decisioni calate dall’alto: prima vengono le persone e la loro dignità”. Oliva ha inoltre rilanciato l’impegno su salute e giustizia sociale, ricordando il lavoro della UILM per il riconoscimento dei danni causati dall’esposizione ad amianto e agenti nocivi: “Non ci fermeremo finché non arriveranno verità e risarcimenti per chi ha subito danni irreparabili”.
Deciso anche l’intervento del segretario generale Rocco Palombella, che ha definito la fase attuale “uno snodo fondamentale per l’intero Paese”. “Vogliamo conoscere i dettagli del piano Baku e ottenere certezze per i lavoratori e il territorio. La UILM non accetterà soluzioni già scritte: vogliamo essere parte attiva in ogni passaggio”, ha dichiarato.
Palombella ha infine rivolto un appello alle istituzioni: “Oltre 20mila lavoratori tra diretti, indiretti e appalto attendono risposte. È il tempo delle scelte, non più dei rinvii. La UILM non arretrerà di un passo”.
L’incontro si è concluso con la volontà condivisa di proseguire la mobilitazione per garantire un futuro dignitoso all’ex Ilva e a chi ogni giorno continua a lavorarvi.
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