Gessica Malaj e Massimo De Santis, uccisi entrambi da Taulant Malaj

Uccise figlia e vicino di casa, chiesto ergastolo per Taulant Malaj

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“Era lucido e consapevole”: il 27 giugno la sentenza della Corte d’Assise sul duplice omicidio di Torremaggiore (Foggia)


È attesa per venerdì 27 giugno la sentenza del processo a carico di Taulant Malaj, 47 anni, panettiere albanese residente a Torremaggiore, nel Foggiano, accusato del duplice omicidio della figlia sedicenne Jessica Malaj e del vicino di casa Massimo De Santis, nonché del tentato omicidio della moglie Tefta Malaj, gravemente ferita nel corso dell’aggressione.

I fatti risalgono al 7 maggio 2023. Secondo quanto ricostruito dalla procura, Malaj avrebbe agito spinto da una gelosia immotivata, convinto che tra sua moglie e De Santis ci fosse una relazione sentimentale, mai confermata da alcun elemento. In preda alla furia, colpì a morte il vicino e poi si avventò sulla moglie, che tentava di fuggire insieme alla figlia Jessica. Quest’ultima fu accoltellata a morte nel tentativo di proteggere la madre.

Il processo si svolge davanti alla Corte d’Assise di Foggia, dopo il rigetto da parte del gip della richiesta della difesa di rito abbreviato e della questione di legittimità costituzionale su alcune norme procedurali. L’istruttoria si è articolata in circa 15 udienze e ha visto la deposizione di 32 testimoni.

Nella giornata del 30 maggio, durante le discussioni finali, la procura ha richiesto l’ergastolo con 1 anno e 6 mesi di isolamento diurno, ritenendo sussistenti tutte le aggravanti, compresa la crudeltà e la minorata difesa.

Decisiva per l’accusa è anche la valutazione del prof. Luigi Esposto, psichiatra forense incaricato di visitare Malaj in carcere. Il medico ha escluso la presenza di patologie psichiatriche, smentendo la tesi della difesa che ipotizzava un disturbo del sonno alla base del gesto.

“Non vi è alcuna storia clinica pregressa, e i comportamenti dell’imputato subito dopo il fatto dimostrano lucidità e piena capacità di intendere e volere”, ha dichiarato l’avvocato Roberto De Rossi, legale di parte civile in rappresentanza di Tefta Malaj.

Secondo De Rossi, la ricostruzione dell’accusa è coerente e la richiesta dell’ergastolo appare “pienamente condivisibile”, vista la gravità del reato e l’assenza di elementi a supporto di un vizio di mente.

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