Turismo, ecco il protocollo antimafia

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Una cabina di regia che relazionerà ogni sei mesi direttamente al Ministero. E poi un

Osservatorio che terrà insieme la prefettura, i comuni, le forze dell’ordine, ma anche le organizzazioni datoriali, l’Università, la Provincia, la Procura antimafia. Il protocollo controfirmatoto in mattinata da tutti i soggetti coinvolti mette a punto un coordinamento con un obiettivo ambizioso: arginare le infiltrazioni della criminalità organizzata in tutti i settori del turismo. Dall’alberghiero alla ristorazione, dall’extralberghiero agli stabilimenti balneari, si tratta di comparti produttivi che, come molte inchieste hanno già dimostrato, sono parimenti appetibili dalle organizzazioni criminali per il loro valore redditizio. L’analisi di dati economici e nominativi che i comuni si impegnano a girare all’Osservatorio in fase autorizzativa dovrebbe permettere di individuare immediatamente eventuali fattori di rischio

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