TARANTO – UGL Telecomunicazioni esprime forte preoccupazione per il futuro dei lavoratori del settore call center, messo in crisi da un recente accordo tra l’associazione datoriale Assocontact e il sindacato Cisal. Francesco Russo, segretario UGL Telecomunicazioni di Taranto, denuncia un arretramento nei diritti conquistati dai lavoratori.
Un contratto controverso
Secondo Russo, il nuovo contratto collettivo nazionale (CCNL) siglato da Assocontact e Cisal rappresenta un passo indietro per chi opera nella gestione CRM/BPO: «Si tratta di un duro colpo ai diritti contrattuali ottenuti con anni di lotte sindacali. Gli aumenti salariali sono irrisori e non tengono conto dell’inflazione, mentre si perdono garanzie fondamentali come la clausola sociale e diritti legati a malattia e permessi».
Impatti sui lavoratori pugliesi
Russo sottolinea che, se applicato, il nuovo contratto potrebbe portare a una riduzione del costo orario del lavoro di oltre il 15%, minacciando la stabilità di circa 6.000 operatori in Puglia. «Le tutele occupazionali conquistate negli ultimi sei anni verrebbero completamente smantellate», aggiunge.
Le iniziative di UGL
Per contrastare l’accordo, UGL Telecomunicazioni ha già avviato assemblee informative nelle aziende coinvolte, come Network Contacts, e prevede ulteriori incontri con parlamentari e prefetture. «Non resteremo a guardare. Difenderemo i diritti acquisiti e informeremo i lavoratori sui rischi concreti», dichiara Russo.
Una battaglia nazionale
Il segretario conclude lanciando un appello: «Da Taranto il nostro dissenso si estenderà a tutta Italia. Non ci fermeremo finché non avremo tutelato i diritti degli operatori dei call center. Questa è una battaglia che intendiamo vincere».
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