Da sx: Musillo, Cosa e Festinante, consiglieri di Svolta Liberale per Taranto

Taranto: Cosa punta all’autonomia universitaria con l’Ateneo del Mediterraneo

L’autonomia universitaria di Taranto torna al centro del dibattito politico e amministrativo. Dopo l’approvazione unanime della mozione presentata lo scorso 15 gennaio in consiglio comunale, l’obiettivo è chiaro: creare l’Università degli Studi di Taranto e del Mediterraneo, un ateneo autonomo che possa diventare un punto di riferimento per la formazione e la ricerca nell’Italia meridionale.

A rilanciare la proposta è Francesco Cosa, ex consigliere comunale di Svolta Liberale Taranto, che ribadisce il suo impegno nel portare avanti questa battaglia: “Il mio sogno è vedere Taranto dotata di un’università autonoma, capace di trasformare la città in un polo di eccellenza e di offrire un’alternativa concreta alla monocultura dell’acciaio”.

Un’opportunità di crescita per la città

“Attualmente, Taranto ospita già corsi universitari in ambito giuridico, economico, tecnico e sanitario, con il Comune che investe risorse significative e mette a disposizione prestigiosi edifici come sedi didattiche – aggiunge Cosa -. Tuttavia, l’assenza di autonomia limita lo sviluppo accademico del territorio. Un’università indipendente rappresenterebbe un salto di qualità per la città, creando nuove opportunità per i giovani e diversificando l’economia locale. La città sta vivendo una trasformazione epocale con il nuovo ospedale San Cataldo, il Tecnopolo, la linea BRT e il rilancio del porto. L’Università potrebbe diventare un tassello fondamentale di questa rinascita”.

Un polo strategico per il Mediterraneo

“L’autonomia dell’ateneo tarantino si inserirebbe in un più ampio progetto di sviluppo che comprende anche i Giochi del Mediterraneo 2026, evento che darà visibilità internazionale alla città e che ha già portato alla costruzione di nuove strutture sportive, come la piscina olimpionica, la pista di atletica e il nuovo stadio di calcio – spiega Francesco Cosa -. Queste infrastrutture potrebbero favorire la nascita del Dipartimento di Scienze Motorie più importante d’Italia: Taranto ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento accademico e sportivo nel Mediterraneo”.

Un’accademia per i popoli del Mediterraneo

“L’Università di Taranto avrebbe anche una forte vocazione internazionale, accogliendo studenti non solo dalla Basilicata e dalla Calabria, ma anche dai paesi del Mediterraneo – continua l’ex consigliere comunale -. In linea con il Piano Mattei per l’Africa potremmo creare un’Accademia dei Popoli del Mediterraneo, favorendo lo scambio culturale e formativo. Per l’ateneo, la sede ideale potrebbe essere Palazzo Archita, nel Borgo Umbertino, attualmente in fase di ristrutturazione”.

L’appoggio delle istituzioni

Cosa auspica che il progetto ottenga il sostegno di importanti figure istituzionali, come Andrea Abodi, ministro dello sport, Giovanni Malagò, presidente del CONI, e Massimo Ferrarese, commissario di Governo già impegnato nell’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo. “L’Università degli Studi di Taranto e del Mediterraneo sarebbe una risorsa per tutto il Mezzogiorno e non entrerebbe in contrasto con gli atenei di Bari, Foggia e Lecce, ma ne rafforzerebbe l’offerta formativa. Ora serve un impegno concreto da parte delle istituzioni per realizzare questo sogno”, conclude Francesco Cosa.

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