Con l’avvicinarsi dei Giochi del Mediterraneo 2026, cresce il dibattito sul futuro delle infrastrutture sportive che verranno realizzate per l’evento. Gianfranco Chiarelli, commissario regionale dell’UDC Puglia, sottolinea l’importanza di una strategia chiara per evitare che gli impianti costruiti diventino strutture inutilizzate dopo la manifestazione.
“Dobbiamo agire ora per garantire che le opere realizzate non diventino cattedrali nel deserto”, ha dichiarato Chiarelli evidenziando come un recente studio della CGIA di Mestre dimostri che le città ospitanti i Giochi del Mediterraneo abbiano registrato un aumento del PIL del 3%. Tuttavia, lo stesso studio evidenzia anche come molte delle opere costruite per eventi simili siano poi cadute in stato di abbandono, a causa di alti costi di gestione non sostenibili dalle amministrazioni locali.
“A Taranto siamo ancora in tempo per pianificare una gestione sostenibile – ha aggiunto Chiarelli -. Serve un confronto tra istituzioni, attori economici e sociali, federazioni sportive e stakeholder per garantire che le infrastrutture restino un volano per l’economia e il territorio anche dopo i Giochi”.
L’UDC chiede dunque un approccio strategico per trasformare l’eredità dei Giochi in un’opportunità di sviluppo duratura, facendo di Taranto un modello di gestione post-evento a livello nazionale e internazionale.
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