La CGIL di Taranto sceglie i giardinetti dell’ospedale SS. Annunziata e una piazzetta di un quartiere periferico come i Tamburi per celebrare l’anniversario della stesura della Costituzione Italiana.
Un 2 giugno che sa tanto anche di Primo Maggio, considerato che il programma ricalca fedelmente quello della giornata della Festa dei Lavoratori che a causa del maltempo si è deciso di postdatare.
Ma festeggiare la Repubblica, la nostra Costituzione con l’art. 1 che ne è elemento fondante è per noi continuare a festeggiare il popolo dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani in cerca di prima occupazione, dei precari, dei cassintegrati che spesso sfuggono ai radar della politica ma sono in realtà i pilastri del vivere democratico – afferma Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto, intervenendo di fronte a medici, infermieri, degenti, personale in servizio sulle autoambulanze che oggi affollavano i giardinetti del nosocomio tarantino.
Siamo qui per i lavoratori costretti a lavorare a volte in condizioni di continua emergenza, sotto dimensionati e aggrediti, ma anche per tutte le persone che ricoverate nei reparti al momento non possono lavorare – continua D’Arcangelo – sono l’esempio lampante degli equilibri su cui si regge una democrazia, basata anche sulla sussidiarietà e sull’attenzione di chi in determinati momenti della vita vive in condizioni di fragilità.
La CGIL di Taranto ha scelto però di lasciare all’arte, alla musica e al teatro, la funzione di avvicinare questi mondi.
Nei Giardinetti dell’Ospedale SS. Annunziata infatti si è esibito infatti il Pino Picchierri Acoustic Quartet, mentre nel piazzale antistante la Chiesa Angeli Custodi ai Tamburi, è stata l’animazione teatrale di Giovanni Guarino del C.R.E.S.T. a consegnare il messaggio della CGIL nelle mani dei più piccoli.
Parlare ai più piccoli è un’altra missione che consentirebbe di recuperare il disagio sociale da cui spesso questa città è costretta a difendersi – dichiara D’Arcangelo – e non esiste Festa della Repubblica se non si recupera il gap generazionale, sociale, economico che non consente a tutti di accedere ai diritti. Il nostro 2 giugno è nel segno di quei diritti che dal Referendum istituzionale del 1946 la CGIL non ha mai dimenticato!
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