Taranto: Blitz antidroga, due agenti ‘guardaspalle del capoclan’

Due agenti di polizia penitenziaria, in servizio al carcere di Taranto, sono indicati dagli inquirenti come “guardaspalle armati” di Marcello Lucchese, 48enne pregiudicato di San Giorgio Jonico, ritenuto a capo del presunto gruppo criminoso smantellato dai Carabinieri del Ros. Uno dei due poliziotti, Vincenzo Fonseca, 49enne di Carosino, è tra i destinatari delle misure restrittive. L’altro è indagato a piede libero, ma entrambi sono tra i 14 accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga.

Secondo il gip Tosi, “non hanno dimostrato alcuna remora a sfruttare indebitamente il ruolo e la funzione istituzionale per agevolare gli interessi del sodalizio”, fornendo “supporto materiale al gruppo” e “mettendo a disposizione i primi automezzi” (Fonseca, in particolare, avrebbe consentito a Lucchese di utilizzare il suo scooter per trasportare e consegnare la droga). Inoltre, sottolinea il Gip, “hanno partecipato personalmente ai summit con gli altri sodali nel corso dei quali venivano pianificate le attività di spaccio di stupefacenti e/o le altre progettualità illecite (a titolo esemplificativo l’attentato dinamitardo in danno di uno stabilimento balneare ubicato nella Marina di Lizzano)”.

E ancora, per il gip i due agenti “hanno garantito l’indebito invio o ricezione di comunicazioni tra soggetti detenuti all’interno della casa circondariale e terzi al di fuori dell’istituto penitenziario” e “hanno allertato anticipatamente i sodali dell’eventuale esecuzione di provvedimenti di cattura da parte delle diverse forze di polizia nella provincia di Taranto”. Un terzo agente penitenziario, “già da tempo in amicizia con Lucchese Marcello” è indagato a piede libero per accesso abusivo a un sistema informatico aggravato dall’essere stato commesso da pubblico ufficiale con abuso di potere e violazione dei doveri inerenti alla funzione perché si sarebbe introdotto all’interno del sistema informatico della Banca Dati in uso all’Amministrazione penitenziaria per conoscere il “regime cui era sottoposto” il collaboratore di giustizia Giorgio Tocci (ex poliziotto) che aveva reso dichiarazioni anche contro Lucchese e per informare il presunto capoclan. (ANSA)

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