Taranto, asili nido pubblici: CGIL: “Non si strumentalizzi la vittoria di tanti”

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Sardelli e Miceli: “La retromarcia è un risultato di tutti, non serve trasformarla in propaganda”


“Gli asili nido comunali restano pubblici, ma nessuno strumentalizzi una vittoria che è di tutti”. È questo il messaggio lanciato dalla Funzione Pubblica CGIL di Taranto, attraverso una nota firmata dal segretario generale Mimmo Sardelli e dal segretario aziendale al Comune di Taranto, Pietro Miceli, che puntano il dito contro le strumentalizzazioni politiche emerse dopo la decisione della Commissaria Prefettizia, dottoressa Perrotta, di mantenere la gestione pubblica del servizio.

“Apprendiamo con soddisfazione della variazione di bilancio che consentirà la prosecuzione del servizio pubblico”, scrivono, precisando però che “molti oggi celebrano il risultato, dimenticando che quando si discuteva in aula della privatizzazione, la maggioranza votava compatta a favore e pochi erano in piazza con le lavoratrici e i lavoratori del settore”.

Il sindacato rivendica il ruolo avuto dalle parti sociali e dalla mobilitazione cittadina, invitando a non ridurre l’esito a una “vittoria di parte” che rischia di diventare mera propaganda, a discapito di chi ha lavorato concretamente per salvare un servizio pubblico d’eccellenza.

Nel contempo, la FP CGIL ritiene necessario aprire subito un confronto sui processi organizzativi in vista della conclusione dell’anno educativo e della continuità occupazionale per il personale della cooperativa di supporto educativo, il cui contratto scade il prossimo 30 giugno.

“È indispensabile applicare gli articoli 4, 5 e 87 del CCNL e discutere con trasparenza le modalità di prosecuzione del servizio”, spiegano Sardelli e Miceli.

Guardando al futuro, la CGIL auspica che la prossima Amministrazione comunale metta definitivamente da parte ogni ipotesi di esternalizzazione, investendo invece nell’ampliamento dell’offerta pubblica.

“Oggi investire negli asili nido pubblici significa contrastare la povertà educativa, sostenere le famiglie nella conciliazione vita-lavoro e agire sul riequilibrio demografico”, concludono, ribadendo che solo un impegno collettivo e continuativo può garantire servizi pubblici di qualità per le future generazioni.

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