Sport, esclusivo Sticchi Damiani: “Rimanere in A per cambiare la nostra storia”

In esclusiva per Antenna Sud il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani ha parlato dei progetti per la Serie A del Lecce.

LA PROMOZIONE. “Si tratta di un obiettivo raggiunto difficilissimo raggiunto con un anno d’anticipo rispetto a quella che era la nostra programmazione tecnica. Sembra che sia passato tanto tempo dalla fine del campionato, ci sono ancora i coriandoli della premiazione finale in campo, ma in questi 20 giorni è successo veramente tanto”.

IL CAMPIONATO.Per quanto ci riguarda, il Lecce ha vinto perché ha avuto una grande costanza. Qualcuno ha storto il naso quando abbiamo pareggiato quattro gare consecutive, ma quei quattro punti ci hanno permesso di muovere sempre la classifica. La Cremonese ha fatto un grande torneo con una squadra importante e ha valorizzato dei giovani dei grandi club. Nei play off è stato un gioco al massacro, complimenti al Monza perché andare in A quest’anno significa aver fatto un grande lavoro, perché non bastava spendere tante risorse, ma ci voleva qualcosa di più”.

LA SOCIETA.Noi abbiamo cercato di coniugare in questa nostra declinazione, molto soggettiva, alcuni aspetti del calcio del passato al quale siamo legati, in cui il presidente è una figura di riferimento, così come anche il ruolo del direttore sportivo, ma vogliamo coniugare anche aspetti di modernità. L’ingresso dei nuovi soci da un lato non snatura l’identità salentina, perché pur essendo soci, dal profilo internazionale, hanno dei legami con il territorio, in questa compagine incominciamo a rendere partecipe della vita della società nuovi soggetti che ci permetteranno di allargare gli orizzonti. Saremo all’antica quando servirà essere all’antica e moderni laddove è utile esserlo senza mai snaturarci”.

I NUOVI SOCI. “Lo standig degli ultimi arrivati è altissimo così come quello di Luciano Barbetta. Come ho già detto, quello dei nuovi soci è un ingresso iniziale con delle quote minoritarie, non cambia la vita del club o la prospettiva, perché sono due compagini che entrano al 10%, abbiamo pensato, consensualmente, ad un ingresso graduale, se poi ci sarà il piacere da parte loro di crescere e da parte nostra, crescere e provare ed alzare l’asticella. Oggi sotto il profilo degli obiettivi sportivi non cambia nulla. La Serie A è una bruttissima bestia e salvarsi sarebbe un miracolo. Quello che è oggettivamente è vero è che la società è ancor più strutturata rispetto al passato”.

NOVITA’. “Il campionato è finito il sei maggio, in un mese abbiamo rinnovato i contratti di Corvino, Trinchera e Baroni è arrivato un manager come Mencucci e l’ingresso dei nuovi soci sono novità importanti. Con Pantaleo abbiamo già parlato del budget, che in parte dovrà essere impegnato nel risanamento delle passività emerse nel periodo Covid e nella stagione 2019/20. A Corvino ho detto di non pensare ai nuovi soci, gli ho chiesto di far finta che non sia successo nulla, ovviamente qualsiasi cosa gli dica -ride- Pantaleo dice sempre che il budget non basta mai, non sarebbe cambiato nulla. Tutti vogliamo alzare l’asticella. Lavoriamo con un budget ragionevole, lo stesso vale per i tifosi. Se poi, strada facendo si dovessero creare le condizioni per crescere negli investimenti saremo tutti più felici a poterli fare”.

IL MERCATO. “Noi non siamo terra di conquista per nessuno, né vogliamo mettere in vetrina i nostri gioielli. La nostra ambizione è quella di costruire un Lecce forte in A. Mi piace pensare ai giocatori che dobbiamo comprare per rinforzare la squadra che abbiamo, con giocatori come Hjulmand e Strefezza. Poi se dovesse venire chi per questi giocatori è pronto a fare follie, vorrà dire che gli introiti di queste follie verranno investite sul mercato per prendere nuovi talenti. Anche perché Corvino e Trinchera sono qui e sono in grado di poter reinvestire. Io da presidente che sogno un Lecce in A competitivo penso ai giocatori che potrebbero arrivare”.

STADIO. “Abbiamo investiti oltre 6 milioni di euro sullo stadio. In Italia altre società per la sostituzione dei seggiolini o le strutture essenziali vengono fatte dalle amministrazioni. Non è colpa di nessuno, non voglio fare polemica con nessuno ma abbiamo fatto tutto da soli. Abbiamo fatto degli interventi importanti, sono tutte cose che abbiamo fatto in una struttura non nostra. E’ chiaro che il tifoso lo vorrebbe coperto e più comodo, abbiamo fatto tanto e continueremo a farlo. Se si dovessero verificare certe condizioni, legate ai Giochi del Mediterraneo, potremmo fare dei miglioramenti importanti”.

ABBONAMENTI. “La campagna abbonamenti avrà tante sorprese. Respiro in un tutto il Salento una voglia di esserci che non ho mai respirato. C’è un clima di grande entusiasmo! Chi è stato abbonato nell’ultima Serie A, avrà un trattamento particolare per la prossima stagione, così come per chi ha sottoscritto la tessera program. Dopo il Pordenone dissi con convinzione, che si poteva immaginare una campagna abbonamenti memorabile, con uno stadio tutto abbonato. L’idea è questa e non penso possa essere lontana dalla realtà”.

IL LECCE DEL FUTURO. “Vogliamo una squadra giovane e ricca di talenti. Stiamo prendendo dei giovani che comportano anche dei rischi. Abbiamo però un allenatore che già quest’anno ha dimostrato di saper lanciare tanti giovani, lo stesso lavoro gli spetterà in questa stagione. La squadra avrà dei giocatori di categoria e tante tante sorprese, che però devono essere giovani, di proprietà e di talento”.

LA PARTITA. “Sogno la gara della salvezza. A me delle avversarie della A interessa fino ad un certo punto. Aspetto con ansia la partita che ci permetterà di raggiungere l’aritmetica salvezza, che sia contro la Juventus o contro la Cremonese a me non interessa”.

NO DERBY. “Il Lecce ha una grande storia e tradizione in A, delle volte si da per scontato alcune cose. Se però pensiamo a quanto abbiamo fatto negli ultimi anni sarebbe stato clamoroso. Il calcio al sud è quasi incompatibile con la Serie A. Se si guardano le altre realtà del nostro territorio, si legge di società che si disimpegnano. In questo contesto noi ci siamo, questo ci deve far capire l’importanza del nostro lavoro fatto con passione, idee e fatica sono queste le idee e i valori che ci permettono di sopperire a mancanze strutturali”.

IL MESSAGGIO. “Stiamo percependo tanto l’affetto della gente che ha compreso il nostro percorso e si ritrova nel nostro percorso di programmazione. Quest’anno siamo in Serie A e stiamo facendo di tutto per farci trovare pronti, conosciamo le difficoltà che però sono della società, il tifoso deve essere libero di godersela e non deve essere angosciato con le problematiche. Mi auguro che i tifosi se la godano che ci diano una mano nelle difficoltà. Ci devono essere nei momenti difficili, faremo di tutto e di più per cercare di portare a casa il risultato sportivo, perché consolidarci in A ci permetterebbe di cambiare la storia del Lecce”.

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