Avrebbero cercato di eludere le indagini danneggiando l’apparecchiatura tecnica per le intercettazioni ambientali, effettuando anche costanti ‘bonifiche’ dei dispositivi in uso alle forze dell’ordine, le sette persone arrestate nella mattinata di venerdì 4 novembre nel Foggiano con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Le misure cautelari, quattro in carcere e tre ai domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Foggia, sono state eseguite dalla Polizia a San Nicandro Garganico e Poggio Imperiale. Un arresto anche a Rimini, dove si era trasferito uno dei sette finiti in carcere.
L’operazione è stata denominata ‘ACCA24.2’, perchè ci sarebbe stato il coinvolgimento di altre persone arrestate pochi giorni fa tra Apricena e San Nicandro Garganico nell’ambito dell’inchiesta ‘ACCA24’. Le indagini, per gli arresti di oggi, sono iniziate nella seconda metà del 2021. Secondo quanto emerso dall’attività investigativa a San Nicandro Garganico, per verificare la presenza di eventuali poliziotti che avrebbero potuto ‘disturbare’ le attività di spaccio, erano presenti diversi giovani con il compito di ‘vedette’. Così come gli indagati avrebbero anche rubato l’apparecchiatura per i controlli delle forze dell’ordine.
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