La 24a Giornata di Serie A si chiude tra polemiche e contestazioni, con il posticipo Inter-Fiorentina che diventa il simbolo di un turno segnato dagli errori arbitrali e dalle criticità del Var. I primi 45 minuti di San Siro hanno scatenato l’ira di giocatori, allenatori e tifosi, replicando quanto già visto in Como-Juventus, Empoli-Milan e Torino-Genoa. Quasi metà delle partite è stata condizionata da decisioni sbagliate non corrette in sala Var, alimentando accuse e sospetti.
A infiammare il clima ci sono anche altre emergenze: il razzismo, con Moise Kean vittima di insulti social dopo Milan-Napoli, e la sicurezza negli stadi, tema al centro di un incontro convocato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi con i vertici della Figc e delle Leghe.
Il protocollo Var è finito sotto accusa dopo l’espulsione di Tomori a Empoli e il gol dell’Inter contro la Fiorentina, viziato da un’uscita del pallone non rilevabile dal sistema. Le regole attuali evitano interventi eccessivi per non frammentare il gioco, ma per molti è tempo di cambiamenti. “Certe situazioni non sono accettabili, scriveremo all’Aia”, ha tuonato Zlatan Ibrahimovic, mentre il tecnico viola Raffaele Palladino ha chiesto una revisione del protocollo.
Tra le possibili soluzioni, l’ex arbitro Tiziano Pieri propone il “Var a chiamata”, concedendo a capitani o allenatori la possibilità di richiedere una revisione a partita. Intanto, Pierluigi Collina lancia un’altra idea: modificare i rigori con l’introduzione del “one shot”, eliminando la possibilità di ribattuta dopo una parata.
Mentre l’Ifab valuta le proposte, la Serie A affronta un bivio: innovare per evitare nuove polemiche o continuare a gestire un sistema sempre più sotto pressione.
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