Scontri Lecce-Roma, Silp: “Pochi agenti e mal pagati, così niente sicurezza”

Dopo i dieci feriti tra le forze dell’ordine, il sindacato accusa: “Basta tagli, servono responsabilità e regole chiare”

Dopo gli scontri avvenuti nella serata di sabato 29 marzo prima della partita di Serie A Lecce-Roma, che hanno causato il ferimento di dieci agenti del Reparto Mobile di Taranto, il Sindacato Italiano Lavoratori Polizia della CGIL (Silp) interviene duramente per denunciare le gravi carenze nel sistema di ordine pubblico.

“Da anni subiamo i tagli al personale e ai fondi per straordinari e indennità, con un numero sempre più ridotto di agenti operativi nei contesti ad alto rischio – dichiarano i segretari Raffaele Rampino (Silp Puglia), Antonio Ianne (Silp Lecce) e Rosario Lima (Silp Taranto) – La gestione della sicurezza non può essere affidata a pochi uomini, malpagati e spesso lasciati soli in situazioni di estremo pericolo”.

Secondo il sindacato, la decisione dell’Osservatorio di autorizzare la trasferta dei tifosi romanisti senza restrizioni ha aggravato una situazione già critica, con circa 400 ultrà coinvolti negli scontri. “Il corpo a corpo è stato inevitabile, ma evidenzia quanto sia sbagliata l’attuale logica del risparmio sulla pelle degli agenti”, sottolineano i rappresentanti Silp.

Il sindacato chiede inoltre il pieno rispetto delle norme sugli steward, chiamati a gestire il prefiltraggio negli stadi, e propone l’introduzione del principio di responsabilità oggettiva a carico delle società di calcio: “Chi incassa milioni deve anche farsi carico dei costi della sicurezza”.

“Ringraziamo i colleghi feriti per il loro coraggio – concludono –, ma non possiamo più accettare che vengano mandati allo sbaraglio. La sicurezza pubblica deve tornare ad essere una priorità vera e concreta”.

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