SAN PIETRO VERNOTICO (BR) – Importante svolta nelle indagini relative alla persecuzione e agli attentati contro una famiglia di San Pietro Vernotico. I carabinieri del comando provinciale di Brindisi hanno eseguito quattro decreti di fermo, emesse si richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti. Tre arresti sono stati effettuati a San Pietro Vernotico e uno a Brindisi.
Tra gli episodi contestati ai fermati, si segnalano due attentati con esplosioni e danneggiamenti ai danni di un’attività commerciale, avvenuti a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro. Inoltre, nelle scorse settimane, un parente della ex moglie di un affiliato alla SCU è stato vittima di un’aggressione fisica.
Il presunto capo del sodalizio è accusato anche di aver tentato di delegittimare il comandante della stazione dei carabinieri di San Pietro Vernotico. L’ufficiale è considerato dall’indagato, secondo quanto evidenziato dalla DDA, “particolarmente attivo nel contrasto alle condotte illecite del clan a San Pietro Vernotico”, tramite le attività di servizio svolte dall’Arma sul territorio. Questo perché il comandante avrebbe testimoniato in un processo contro il capo clan.
Durante un’udienza penale presso il tribunale di Brindisi, in cui il comandante era citato come testimone, l’indagato ha mostrato al giudice un foglio di carta con una foto sfocata, che a suo dire ritraeva il comandante, nel tentativo di screditarne la testimonianza. Le indagini tecniche hanno permesso di appurare che la foto fosse stata “artefatta dai sodali su indicazione del capo promotore detenuto”, con l’obiettivo di ottenere il trasferimento del comandante, ritenuto responsabile di ostacolare l’attività criminosa del clan.
potrebbe interessarti anche
Organizzazione neonazista, 12 arresti in Italia: c’è un ostunese
Melfi: intossicati bambino, madre incinta e nonna
Andria, tentata rapina: arrestato 37enne
Codice Interno, ancora un arresto: è un ex Parisi-Palermiti
Gdf Bari, sequestro da 25 milioni di accessori per tabacchi al porto
Traffico di reperti archeologici: quattro arresti