Colla negli smart locker, adesivi provocatori e il simbolico cappello di Robin Hood: è l’ultima azione della cosiddetta “banda Robin Hood” contro il sistema degli affitti brevi. Da Torino a Palermo, passando per Bologna, Roma e Napoli, gli attivisti hanno preso di mira l’industria turistica, accusata di alimentare disuguaglianze e speculazioni immobiliari.
“Non è una questione di sicurezza o decoro, ma di diritti. La casa non è una gallina dalle uova d’oro”, si legge sui manifesti affissi in vari quartieri. La protesta, accompagnata da sabotaggi agli alloggi per turisti, è rivolta al governo e alla ministra del Turismo Daniela Santanché. “Saboteremo il vostro turismo finché non arriveranno risposte concrete al disagio abitativo”, dichiarano nel comunicato ufficiale.
A Roma, dove è apparso uno striscione con scritto “Stop affitti brevi – Santanché vogliamo risposte”, gli attivisti denunciano l’effetto del Giubileo: “Un evento che dovrebbe alleviare le disuguaglianze è diventato strumento di arricchimento per i proprietari immobiliari. Serve una moratoria agli sfratti e politiche che garantiscano il diritto alla casa”.
Un’azione che scuote il dibattito nazionale su turismo e crisi abitativa, mentre il governo è chiamato a intervenire su un’emergenza sempre più diffusa.
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