BARI – Favorire la partecipazione alla vita sociale e l’abbattimento delle barriere di comunicazione. Se una legge regionale riconosce la Lingua italiana dei segni e ne promuove l’acquisizione, la diffusione, l’uso, insieme alla lingua dei segni italiana tattile, nella comunità sociale al fine di offrire strumenti e risorse umane operative essenziali, per una piena e reale inclusione sociale delle persone sorde, sordocieche e ipoacusiche, ecco che si organizza la sua applicazione. Parte da qui il programma per le politiche di inclusione sociale e integrazione scolastica delle persone sorde. Sono 5.000 in Puglia le persone affette da disabilità uditive a cui l’Ente nazionale sordi Puglia, offre assistenza. L’iniziativa regionale si articolerà lungo due assi d’intervento: la prima coinvolge il sistema welfare e prevede azioni di integrazione sociale attraverso l’attivazione di capillari servizi di interpretariato sia in presenza sia mediante l’utilizzo di innovative piattaforme digitali. La seconda linea di intervento passerà attraverso la scuola e la sua comunità.
potrebbe interessarti anche
Grano, prime luci in fondo al tunnel: CIA Puglia ‘Ma valore deve crescere’
Proposta revisione della PAC, Cia Puglia: ‘Primi segnali positivi’
Taranto, prima Pasqua a Talsano per Don Armando Imperato
Centrodestra Puglia, ‘A breve candidato sindaco per Bari’
Bimbo palestinese di 9 mesi affetto da Sma in cura a Bari
Alberobello: la 47^ edizione della Passione Vivente