BARI – Non è bastata neanche la sospensione dei lavori del Consiglio regionale per oltre un’ora alla coalizione di centrosinistra che sostenere il governatore Michele Emiliano per trovare l’intesa ed approvare la legge per ‘l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica’. Per ben due volte è mancato il numero legale. Nel primo caso la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, ha interrotto i lavori, concedendo una pausa dopo il dibattito tra alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione. Ritornati in aula, per diverse assenza tra i banchi della maggioranza (tra cui i consiglieri di Azione, qualcuno del gruppo del Pd ed il capogruppo di Per la Puglia, Antonio Tutolo), non si è raggiunto il numero legale e la presidente Capone ha interrotto definitivamente la seduta, iniziata con il botta e risposta tra Tutolo ed il presidente Emiliano sui fondi Fsc. “Se il presidente Emiliano non fa quadrare i conti all’interno della sua maggioranza, ci potrebbero essere rischi anche per l’approvazione del Bilancio 2025, che la giunta questa sera potrà anche approvare, ma se poi è soggetto ai tanti mal di pancia che pure oggi hanno fatto mancare il numero legale, i numeri che sono mancati oggi potrebbero essere quelli che potrebbero mancare durante la seduta di Bilancio”. Lo dichiara in una nota il gruppo di Fratelli D’Italia in Regione Puglia, a margine del consiglio di oggi. “Appare fin troppo evidente che il posizionamento politico di alcuni consiglieri di maggioranza in vista delle regionali 2025 e la nomina ad assessore al Bilancio di Fabiano Amati, stanno causando – aggiungono – un mini terremoto che mette a rischio tutti i provvedimenti, compreso quello della riforma delle Case Popolari che oggi sarebbe stato sostenuto anche da noi, dopo aver epurato il testo e gli emendamenti da ogni qualsivoglia sanatoria”. “Su questo vi era addirittura l’accordo nella riunione di capigruppo, spinti proprio – affermano – dalla necessità di dar vita a una nuova legge che risolvesse almeno in parte i problemi di chi una casa non ce l’ha”. “Per questo rispediamo al mittente l’accusa di aver fatto cadere il numero legale, non solo perché il gruppo di Fratelli d’Italia era tutto presente in aula, ma anche perché i numeri sono garantiti da una maggioranza – concludono da Fdi -che conta ben più di 30 voti se solo si tiene conto l’aiuto che viene dai quattro colleghi del Movimento 5 Stelle”
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