Gli episodi di violenza ai danni di medici, infermieri e operatori socio-sanitari in Puglia sono aumentati del 180% in un anno, passando da 116 nel 2023 a 325 nel 2024. Il dato emerge da un rapporto diffuso dalla Regione Puglia nella Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari.
Le forme di aggressione più frequenti sono quelle verbali (da 80 a 224 episodi), seguite da quelle fisiche (salite da 60 a 101). A questi numeri si aggiungono i casi di danneggiamento delle strutture sanitarie, che sono passati da 12 a 42. Il fenomeno riguarda prevalentemente i pronto soccorso, i servizi psichiatrici di diagnosi e cura e i reparti ospedalieri, con gli infermieri tra le principali vittime, seguiti da medici e operatori socio-sanitari.
In tre casi su quattro, a compiere le aggressioni sono gli stessi pazienti, esasperati da lunghe attese, carenze di personale e difficoltà del sistema sanitario.
Emiliano: “Serve più sicurezza, aumenteremo i controlli”
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha commentato il rapporto evidenziando la necessità di potenziare la sicurezza negli ospedali: “Dobbiamo garantire protezione a chi lavora per la nostra salute. L’accordo con le Prefetture mira a rafforzare la sorveglianza e il pronto intervento delle forze dell’ordine, ma serve anche un cambiamento culturale. Per questo abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione in tutti gli ospedali pugliesi, affinché i cittadini comprendano che medici e infermieri non sono responsabili dei problemi della sanità”.
Emiliano ha inoltre sottolineato come l’aumento della violenza non riguardi solo il settore sanitario, ma sia il riflesso di un clima generale di insofferenza verso le istituzioni: “Le aggressioni avvengono anche nei Comuni, nelle scuole, durante i controlli delle forze dell’ordine. È una rabbia diffusa, che rischia di sfociare in episodi sempre più gravi”.
Gemmato: “Pene più severe per chi aggredisce il personale sanitario”
Sulla questione è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ricordando le misure adottate dal Governo per arginare il fenomeno: “Abbiamo introdotto l’arresto in flagranza differita: oggi chi aggredisce un operatore sanitario può essere arrestato fino a 48 ore dopo il fatto. Inoltre, l’aggressione non è più perseguibile solo su querela della vittima, ma si procede d’ufficio. L’inasprimento delle pene deve servire da deterrente”. Gemmato ha anche ribadito l’importanza di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine negli ospedali e di investire sulla formazione del personale sanitario per migliorare la comunicazione con i pazienti e prevenire tensioni.
Maiorano (FdI): “Tuteliamo chi si prende cura di noi”
“La tutela del personale sanitario è una priorità assoluta. Ogni giorno, questi professionisti garantiscono cure e assistenza in condizioni spesso difficili. L’aumento delle aggressioni ai loro danni richiedeva un intervento deciso per proteggerli”. Lo ha dichiarato Giovanni Maiorano, deputato pugliese di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Affari costituzionali della Camera, in occasione della Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, celebrata oggi a Foggia. “Con la nuova legge abbiamo inasprito le pene per chi si rende responsabile di violenze contro il personale sanitario. L’arresto in flagranza anche differita rappresenta un deterrente forte per chi pensa di poter sfogare la propria frustrazione su chi sta semplicemente facendo il proprio lavoro. La scelta di celebrare questa giornata a Foggia ha un forte valore simbolico, alla luce dei gravi episodi di violenza accaduti di recente. Il personale sanitario è un pilastro della nostra società, e la violenza nei loro confronti è inaccettabile. Proteggere i professionisti della sanità significa proteggere la salute di tutti. Invitiamo i cittadini a farsi portavoce di questo messaggio”.
Un problema nazionale, occorrono soluzioni concrete
L’aumento degli episodi di violenza ai danni del personale sanitario non è un problema solo pugliese, ma un fenomeno che interessa tutta Italia. La questione è diventata centrale nel dibattito sulla sanità pubblica, con sindacati e associazioni di categoria che chiedono interventi urgenti. Oltre all’aspetto repressivo, infatti, servono misure strutturali: potenziare gli organici, ridurre i tempi di attesa nei pronto soccorso e migliorare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari, sempre più spesso costretti a turni massacranti in ambienti di forte stress.
Regione Puglia annuncia nuovi investimenti per la sicurezza negli ospedali
La Regione Puglia, intanto, ha annunciato nuovi investimenti per la sicurezza negli ospedali, con l’installazione di sistemi di videosorveglianza, l’introduzione di pulsanti di emergenza e l’incremento della presenza di vigilanza privata nelle strutture più esposte al rischio. L’obiettivo è chiaro: garantire agli operatori sanitari di lavorare in condizioni di maggiore sicurezza e restituire fiducia ai cittadini in un sistema sanitario che deve essere protetto e rafforzato, non attaccato.
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