Sono otto le condanne richieste dal pubblico ministero Alessandro Prontera nel processo che vede imputate la società Tap e 18 persone, tra cui i vertici dell’epoca, per reati quali deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, violazioni edilizie e inquinamento ambientale. La maggior parte dei capi d’accusa è caduta in prescrizione, ma le richieste di condanna riguardano il reato di inquinamento ambientale.
Tre anni di reclusione e una multa di 66.667 euro sono stati richiesti per Michele Elia, ex country manager di Tap Italia; Gabriele Lanza, project manager di Tap; Luigi Romano, Adriano Dreussi, Piero Straccini e Luca Gentili, manager di Saipem; Yuri Picco e Aniello Fortunato, rispettivamente responsabile di commessa e direttore tecnico di cantiere della Icop.
Il processo, in corso davanti al giudice monocratico Chiara Panico del tribunale di Lecce, è stato rallentato da sei cambi di giudice. La prossima udienza è fissata per il 10 febbraio. Tap è il gasdotto che collega l’Azerbaijan all’Italia, approdando sulle coste salentine.
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