Potenza: sanità lucana in sofferenza e sempre meno medici

La salute un diritto o una ri-conquista? La sanità continua ad essere un tema da analizzare con attenzione, soprattutto in Basilicata dove per compensare agli annosi problemi delle liste di attesa e dei ritardi nell’erogazione in alcune prestazioni, aumenta la richiesta di assistenza privata.

Una tendenza confermata dal nuovo annuario statistico del Sistema sanitario nazionale del Ministero della Salute relativo al 2023 che ci consegna un quadro lucano dove si registra un incremento di accessi ai pronto soccorso e una richiesta sempre maggiore di assistenza rivolta ai medici di famiglia.

La conseguenza è un ricorso crescente a specialisti e strutture private con posti di degenza per acuti insufficienti.

A confermarlo sono i numeri: se a livello nazionale in 10 anni sono stati tagliati 74 ospedali con un peso del privato sempre più forte, in Basilicata, dove non ci sono Case di Cura private, gli ospedali territoriali hanno cambiato “pelle” con un’assistenza territoriale ancora in fase di riorganizzazione (grazie alle Misure del Pnrr) con qualche progresso solo nell’Assistenza domiciliare integrata.

Come detto in questo scenario gran parte della cura si scarica sui Ps che in Basilicata in un anno registrano 140.478 visite.

Criticità che si riflettono anche sui Medici di Medicina generali. Secondo i dati della fondazione Gimbe del 2024, in  Basilicata entro il 2026 ne mancheranno 35, con il  massimale di 1.500 assistiti superato dal 28,1% del totale dei medici di medicina generale della regione. La media nazionale è pari al 47,7%. Il numero medio di assistiti per medico di medicina generale al 1° gennaio 2023 nell’intera regione è pari a 1.090 (media nazionale 1.353).

In regione – secondo l’annuario del Ministero  – sono 130 con più di 1.500 assistiti e 102 tra 1.000 e 1.500 assistiti e tra l’altro con un’età vicina alla pensione (in 315 hanno accumulato 27 anni di servizio). I pediatri sono invece 54, uno ogni 1.032 bambini.

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