Il consigliere regionale di Forza Italia: “50 camion al giorno per 10 anni: la Regione vuole sotterrare il Gargano nei rifiuti”
Un progetto imponente per lo stoccaggio di rifiuti solidi in una cava dismessa di Poggio Imperiale è al centro delle polemiche in Capitanata. L’iniziativa, presentata circa un anno e mezzo fa dalla società Giesse, prevede il conferimento di quasi 4 milioni di metri cubi di rifiuti, con un’attività programmata per oltre 10 anni.
A sollevare la questione è Napoleone Cera, consigliere regionale di Forza Italia, che ha annunciato la presentazione di una richiesta di audizione urgente in seno alla V Commissione consiliare permanente, chiedendo la partecipazione di Serena Triggiani, assessora regionale all’ambiente, e Antonello Garofoli, del direttore del Dipartimento, e dei sindaci di Poggio Imperiale, Apricena e Lesina.
Il progetto riguarda un’area di 119.282 mq, di cui circa 75.550 mq destinati a discarica. La cava ha una profondità massima di circa 90 metri e ospiterà cinque comparti per lo stoccaggio, oltre a impianti di servizio e un’area per le terre da scavo. Il piano prevede l’ingresso giornaliero di circa 50 mezzi pesanti, per un totale annuo di 360.000 tonnellate di rifiuti. La società stima un utile netto superiore a 5 milioni di euro all’anno.
“Qualcuno ha deciso che Poggio Imperiale debba diventare la discarica della Puglia”, ha denunciato Napoleone Cera sottolineando come il progetto sia “calato dall’alto, senza coinvolgimento del territorio e in aperto contrasto con la volontà dei cittadini”. Critiche sono giunte anche dal sindaco di Poggio Imperiale, Alessandro Liggieri, che ha paragonato il volume dei rifiuti previsti al riempimento di “piazza San Pietro a Roma fino a 10 metri di altezza per dieci volte”.
Preoccupazioni sono state espresse anche per la vicinanza ai siti naturali del Parco del Gargano e delle aree protette come “Duna e Lago di Lesina – Foce del Fortore” e i “Laghi di Lesina e Varano”, a meno di 6 km dal sito.
“La Regione deve spiegare ai cittadini perché sta prendendo in considerazione un progetto di tale portata in un’area tanto delicata. Non vogliamo compensazioni ambientali o denaro: vogliamo salvaguardare la salute pubblica e il paesaggio”, ha concluso Cera annunciando una mobilitazione a fianco delle comunità locali per impedire l’attuazione dell’intervento.
potrebbe interessarti anche
Incidente mortale sulla Sp58, assessore Piemontese visita i feriti
Ambulanza coinvolta in incidente mortale: “Più tutele per tutti i soccorritori”
Mortale a San Giovanni Rotondo: la vittima è l’ex sindaco Squarcella
Manfredonia, liquami in mare: “Interventi strutturali non più rinviabili”
Scontro a San Giovanni Rotondo, mezzi in fiamme: un morto e un ferito grave
Manfredonia, errore nel calcolo TARI: via libera a richieste rimborso