Matteo Piantedosi (foto Todaro/AntennaSud)

Piantedosi: “La morte di Legrottaglie mostra fragilità del sistema”

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Il ministro: “Episodio isolato, ma gravissimo. Campanello d’allarme che non si può trascurare, più tutele per le forze dell’ordine”


Il tragico omicidio del brigadiere Carlo Legrottaglie, ucciso a Francavilla Fontana nel suo ultimo giorno di servizio, “è stato fortunatamente un episodio isolato, ma rappresenta un segnale eloquente delle difficoltà che affrontano le forze dell’ordine nelle attività quotidiane di controllo del territorio e nella tutela della sicurezza pubblica”. Lo ha dichiarato Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, intervenuto in collegamento video all’assemblea dell’Unione delle Province Italiane della Toscana, tenutasi a Firenze.

Nel corso del suo intervento, il ministro ha espresso piena solidarietà e vicinanza agli agenti di Polizia di Stato coinvolti nell’operazione che ha portato alla neutralizzazione del presunto killer di Legrottaglie. I due operatori sono attualmente iscritti nel registro degli indagati per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi, come atto dovuto.

“Sono temi estremamente delicati che ci impegnano quotidianamente, sia nel rafforzamento delle strutture operative sia nel garantire il necessario sostegno psicologico e professionale a chi lavora in prima linea per la sicurezza dei cittadini”, ha aggiunto Piantedosi.

Il ministro ha poi sottolineato come situazioni simili impongano una riflessione sul quadro normativo vigente, affinché si possa tutelare chi opera nel rispetto della legge senza ritrovarsi automaticamente sottoposto a procedimenti giudiziari in assenza di evidenti profili di responsabilità.

“Non si tratta di invocare scudi penali – ha precisato -, ma di assicurare che lo Stato stia realmente accanto ai propri servitori, valorizzando il loro sacrificio e garantendo una cornice normativa chiara ed equa”.

Le parole del titolare del Viminale si aggiungono a quelle pronunciate nei giorni scorsi da esponenti sindacali e istituzionali, che hanno chiesto una maggiore attenzione alle condizioni operative delle forze dell’ordine e una revisione delle procedure che scattano automaticamente in caso di uso dell’arma di servizio.

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